A pochi mesi dalla diffida che alcune associazioni ambientaliste, tra cui il WWF, hanno inviato ai principali comuni toscani per il mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata fissati dalle normative comunitarie, l’attenzione dell’Associazione ambientalista si focalizza ora sull’Elba. La politica di raccolta dei rifiuti sull’isola, afferma il WWF Elba – Capraia, è ferma ad un decennio fa, la raccolta differenziata limitata al minimo su tutto il territorio insulare (carta, alcune plastiche, vetro).
I Comuni non possono limitarsi al prelievo della TIA dai cittadini senza porre in essere una seria politica di gestione dei rifiuti a livello comprensoriale, con azioni concrete quali: l’estensione della raccolta differenziata al materiale organico, con creazione di siti di compostaggio sull’isola, che oltre a ridurre notevolmente il rifiuto conferito in discarica, sarebbero una buona occasione di sviluppo economico e di differenziazione dell’economia elbana,la diffusione su tutta l’isola di contenitori uniformi e dello stesso colore per la stessa tipologia di rifiuto destinato alla raccolta,la promozione della creazione di punti - vendita “alla spina” presso tutto gli esercizi commerciali, che consentirebbero una sostanziale riduzione del rifiuto a monte, una seria e capillare informativa alla cittadinanza a qualsiasi livello (non solo scolastico) con indicazioni chiare sul tipo di materiale conferibile, indicazioni che devono essere anche riportate in maniera chiara e inequivocabile sui vari contenitori: la cittadinanza non deve prendersi una laurea in chimica per sapere in quale contenitore inserire un piatto di plastica l’applicazione di severe sanzioni ai comportamenti illeciti. Purtroppo invece anche in occasione di una recente manifestazione pubblica, i nostri volontari ci hanno segnalato con tanto di rilievo fotografico, come i comportamenti siano lontani dalla comprensione del problema: pochi e insufficienti i contenitori destinati alla differenziata, al cui interno si trovavano carta, plastica e vetro. Al di là di censurare un simile comportamento, indegno di una società civile, che oltre tutto offre una pessima immagine anche ai numerosi ospiti stranieri, con sensibilità maggiori a quelle italiche in questo ambito, si è persa una importante occasione – sottolinea il WWF – per formare la popolazione sulle giuste modalità di attuazione della raccolta differenziata, sull’importa della riduzione del rifiuto, sulla necessità di riciclare e sugli obblighi di separazione in maniera corretta. La gestione dei rifiuti è una questione che interessa tutti direttamente e nella quale tutta la popolazione deve sentirsi coinvolta affinché avvenga nel rispetto dei diversi principi comunitari: principio di integrazione tra le politiche di tutela dell’ambiente e gli altri settori, di precauzione, di prevenzione, di “chi inquina paga”, nonché dei principi di responsabilità individuale, di responsabilità condivisa, di prossimità e di “governance”.
I costi di smaltimento devono essere interamente coperti da colui che crea il rifiuto e l’addebito degli stessi deve emergere in maniera chiara e trasparente, sia nella catena di produzione che nelle tariffe pubbliche. Il WWF auspica quindi che le istituzioni elbane vogliano ridare centralità alla questione “rifiuti” con proposte serie e concrete.