Davide Puma, pittore che ha anche partecipato alla Biennale di Venezia, è il protagonista di una mostra, organizzata dalla Galleria d’Arte Triphè di Maria Laura Perilli, che prende il nome di “Anima Mundi”. L’esposizione è a Cortona, all’interno della stessa Galleria (ex chiesa di San Carlo Borromeo). È iniziata il 6 agosto e finirà alla fine del mese di settembre. Scrive Maria Laura Perilli: “Solitudine e silenzio, in simbiosi, sono le dimensioni che sottolineano e definiscono la spazialità voluta da Puma.
L’artista rifugge nel lavoro qualsiasi atteggiamento descrittivo; le sue figure sono capaci di stimolare l’introspezione psicologica, la ricerca dello stato d’animo o di una problematica che deve essere riportata alla superficie proprio da colui che guarda. Gli sguardi dei personaggi, ora fissi nel vuoto, ora ombrosi e diretti, rappresentano la chiamata ad un gioco interpretativo; l’osservatore ricerca in essi qualcosa di sé, coinvolto così, in una vera e propria operazione di autoanalisi.
Il dialogo che si apre è talmente intenso da determinare una osmosi psicologica e carnale. La plasticità dei corpi, inquadrata sulla colorata modularità di fondo, diviene emblema e testimonianza dell’odierno scontro tra la grandezza della sensibilità e quella della razionalità”. Sono molti i critici d’arte che hanno parlato del lavoro di Davide Puma. Giorgia Cassini è una di queste voci: “Davide Puma offre un contributo decisivo per l’interpretazione del nostro tempo: in lui vi è una coscienza amara ma non rassegnata, una volontà di denuncia degli aspetti di massificazione del genere umano.
Implacabile nel giudizio attacca le debolezze della nostra società e pone la propria arte al servizio di un ideale sociale in cui crede fermamente. L’opera ‘E la messa è finita’ trova di fatto accenti di singolare evidenza espressiva nella scena tumultuosa e animata delle mucche, soggetto che assurge a metafora dell’uomo , rese con una carica vitale di prorompente immediatezza. Quello di Puma è un realismo a sfondo morale o anche culturale creato mediante forzature del tema e trasposizioni soggettivistiche”.