La siccità di questa estate mette in grave difficoltà anche i coltivatori del mais in Toscana. In particolare, le zone più colpite sono quelle del Mugello e di Prato. Nella Sieve tra San Piero e Borgo San Lorenzo si cammina nel letto del fiume senza incontrare una goccia d'acqua. All'invaso di Bilancino triplicata l'area adibita alle spiaggette, per mettere la canoa nel lago occorre lanciarla, non basta lo scivolo di cemento. Prati secchi e coltivazioni a rischio. “I nostri soci – ha sottolineato Simone Tofani, responsabile tecnico della Cooperativa Agricola di Legnaia – hanno evidenziato enormi problematiche per la raccolta, e quindi per la produzione: il mais non sta crescendo secondo i proprio ritmi, ad oggi non sta facendo la spiga e quindi mancherà il raccolto.
In quelle zone viene adottato il metodo del mais a coltura asciutta, ovvero l’irrigazione avviene solo tramite la pioggia. Quindi è più che comprensibile l’allarme lanciato dai nostri soci del settore. Per questo condividiamo il progetto del governatore Rossi, di creare una cabina di regia per fronteggiare il problema idrico anche nel settore dell’agricoltura, adottando la politica degli invasi. Ormai dobbiamo fare i conti con una stagione estiva con alte temperature e una quasi assenza di pioggia”.
Nel frattempo, ad essere sotto osservazione sono anche gli ulivi e in particolare i vigneti, in attesa della prossima raccolta che, ogni anno viene sempre più anticipata, a causa delle alte temperature estive.