Sono state inaugurate questa mattina due nuove strutture, ospedale di comunità e hospice, all’interno del presidio di Portoferraio e destinate ad ospitare i pazienti del territorio elbano. “Si tratta di una nuova opportunità nella rete di offerte sanitarie che prima non esisteva – spiega Luca Lavazza, direttore sanitario dell’Azienda USL 6 – e che si colloca a metà strada tra quanto erogato a livello ospedaliero e le cure domiciliari. Si tratta in totale di 8 posti letti, 2 destinati ai malati terminali e gli altri a quelle persone che per condizioni particolari non possono ricevere a casa propria un adeguato livello di cure, ma che non hanno strettamente bisogno di un ricovero ospedaliero.
Questa apertura ci rende particolarmente orgogliosi perché permette di completare quella rete aziendale che avevamo cominciato circa 18 mesi con l’inaugurazione della medesima struttura a Livorno”. L’ospedale di comunità, situato al terzo piano del presidio elbano, costituisce un’alternativa all’assistenza domiciliare nei casi in cui questa non sia possibile per mancanza di un supporto familiare o per il bisogno di un’assistenza continuativa. “L’ospedale di comunità – spiega Gianni Donigaglia, responsabile della Zona Elba – offre assistenza infermieristica e alla persona sulle 24 ore.
Anche se è situato nel presidio ospedaliero, è una struttura territoriale destinata a pazienti con malattie non acute che quindi non prevede una presenza medica continuativa. L’assistenza medica è garantita, con le stesse modalità del domicilio, dal proprio medico di famiglia o dai medici della continuità assistenziale, le ex Guardie Mediche, nei giorni festivi, prefestivi e nelle ore notturne. Per le emergenze viene attivato, come avviene al domicilio, il 118, mentre durante il ricovero sono effettuate le terapie, le indagini diagnostiche e le consulenze necessarie prescritte dal medico”. Nella struttura possono essere ricoverati pazienti, senza limiti d’età, con non autosufficienza, anche temporanea come nel caso di persone con malattie croniche in fase di riacutizzazione che non hanno bisogno di un ricovero ospedaliero, ma hanno comunque la necessità di essere assistiti in un ambiente “protetto”.
L’uso della struttura è legato alla richiesta avanzata dal proprio medico di medicina generale. “Il nostro ruolo – dice Carlo Burchielli, coordinatore dei medici di famiglia e responsabile del reparto – sarà fondamentale per il buon funzionamento. Si tratta di un’opportunità importante che permetterà non solo di rinforzare i legami con le strutture sanitarie, ma soprattutto di poter offrire una soluzione in più alle richieste provenienti dai nostri assistiti. Davanti a una popolazione che invecchia e che vive un numero sempre maggiore di anni con malattie croniche, una risposta assistenziale di questo tipo diventa così fondamentale”. L’inaugurazione è stata impreziosita dalla mostra dei pittori elbani Viceconte, Castelvecchi, Regoli, Allori, D’Arco e Leoni.