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Io Amo l'Italia: 'Contrari allo ius soli'

I coordinatori locali Daniele Baratti e Stefano Giannotti intervengono sulla iniziativa 'L'Italia sono anch'io'

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 luglio 2012 19:30

I coordinatori locali Daniele Baratti e Stefano Giannotti del movimento Io Amo l’Italia, intervengono sulla iniziativa 'L'Italia sono anch'io' ritenendola strumentale ed un modo per distrarre gli italiani dai veri problemi che colpiscono il nostro Paese. 'Crediamo che su questo argomento ci voglia una riflessione attenta e ponderata perché la concessione della cittadinanza italiana per “ius soli” non deve essere vista solo come mera concessione di un diritto, ma anche, se non soprattutto, come assunzione di obblighi e doveri per chi la riceve. Vorremmo chiedere ai fautori della cittadinanza italiana per “ius soli” cosa succederebbe al “cittadino italiano” minorenne se i genitori decidessero di rientrare nel paese di origine. Quale tutela saremo capaci di fornire a questo “cittadino italiano” in un paese straniero anche se il paese è quello di origine dei propri genitori ? Quale tutela potremo dare per esempio alle “cittadine italiane” a cui potrebbero essere imposti degli obblighi che in Italia sono considerati contrari al rispetto della volontà e della dignità della persona ? Chi si farà carico un domani dell’ assistenza sanitaria e pensionistica per questi “cittadini italiani” che crescono e vivono all’estero e magari non conoscono neppure una parola della nostra lingua ? Oggi in Italia è prevista la possibilità per il figlio di stranieri nato sul nostro suolo di acquisire la cittadinanza una volta raggiunta la maggiore età scegliendo quindi in piena autonomia e consapevolezza che divenire cittadino Italiano implica non solo l’acquisire dei diritti, ma anche rispettare degli obblighi, le nostre tradizioni le nostre leggi. Nella maggioranza dei casi gli immigrati conservano orgogliosamente le loro tradizioni e vedono il nostro Paese solo come una terra di opportunità e non come una nuova Patria cui stabilirsi definitivamente, quindi concedere la cittadinanza italiana ai loro figli sarebbe, alla fine, imporre una scelta non condivisa. Gli immigrati regolari in Italia hanno le stesse tutele sociali dei cittadini Italiani e spesso queste tutele possono sembrare sbilanciate a favore proprio degli immigrati, quindi la concessione della cittadinanza “ius soli” non modifica in nessun modo lo status per l’acquisizione dei diritti sociali. Ci viene il dubbio che tutta questa mobilitazione a favore dello” ius soli” sia solo una strategia, da parte della sinistra, per far si che venga concesso il diritto di voto agli immigrati e di conseguenza ottenere la loro riconoscenza in termini elettorali Lo ius soli venne adottato in Paesi come gli Stati Uniti e Canada perchè avevano bisogno di popolare ampi territori disabitati e creare di conseguenza una forza lavoro necessaria per lo sviluppo di quei paesei. Questo paradigma oggi non esiste più è di certo non esiste in Italia dove purtroppo abbiamo raggiunto il triste record di disoccupazione giovanile. Forse sarebbe opportuno per questi soloni del terzomondismo e del buonismo occuparsi, e quindi spendere energie intellettive, per trovare soluzioni alla mancanza di prospettive per i giovani italiani, nati in Italia da genitori Italiani, piuttosto che voler costruire un futuro incerto anche per altri che magari risiedono in Italia solo temporaneamente. Piuttosto miglioriamo e snelliamo le procedure per concedere la cittadinanza a chi la chiede in piena consapevolezza e libertà e autonomia.

La cittadinanza non vogliamo negarla a nessuno ma deve essere il traguardo di un cammino che prevede la conoscenza della lingua, il rispetto delle nostre tradizioni, della nostra storia e il riconoscimento della Costituzione e dei diritti umani. Siamo poi sicuri che i genitori del “futuro cittadino italiano” siano contenti di avere uno “straniero” in famiglia ?

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