Firenze, 30 luglio 2012 – La crisi in atto non risparmia la Toscana, che secondo i dati del Sistema Informativo Excelsior, elaborati con la collaborazione di Unioncamere, prevedono una variazione occupazionale, in termini di dipendenti di imprese private, del -0,8%. Il dato è leggermente peggiore rispetto alla media italiana (-0,4%) e a quella delle regioni del Centro (-0,5%). Le previsioni arrivano dopo un primo trimestre 2012 in cui, sulla base dei dati Istat, i disoccupati sono aumentati in regione di 48mila unità rispetto al primo trimestre 2011, ed il tasso di disoccupazione è passato nello stesso periodo dal 6,7% all’8,4% in conseguenza di un aumento nell’offerta di lavoro (tasso di attività +1,7 punti percentuali) nettamente superiore a quello della domanda (tasso di occupazione +0,2 punti percentuali). Venendo ai numeri del Sistema Excelsior, nel III trimestre del 2012 sono previste, in Toscana, 8.950 movimenti in entrata e 14.830 in uscita, pari ad un saldo netto negativo di 5.880 unità.
Le assunzioni programmate sono circa il 21% in meno rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Le assunzioni con contratto a tempo indeterminato saranno 1.560, vale a dire il 17% del totale, in calo del 31% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La maggioranza delle assunzioni (6.690) avverrà quindi con contratti a tempo determinato, in due casi su tre motivate dalla necessità di soddisfare esigenze produttive di carattere stagionale. Le assunzioni previste si ripartiranno per il 35% in imprese con meno di 50 dipendenti e per il 65% nelle aziende maggiormente strutturate (oltre 50 dipendenti).
Dal punto di vista settoriale, in Toscana si assume per l’85% nei servizi, per il 12% nell’industria (soprattutto moda e metalmeccanica), e per il 3% nelle costruzioni. Nei servizi le assunzioni si concentreranno soprattutto nel turismo-ristorazione: 3.350 assunzioni, pari al 37% del totale (delle quali l'81% avrà carattere stagionale). Seguono i servizi alle persone (1.610unità, pari al 18% del totale) e il commercio (1.120 unità e 13%). Le aziende si aspettano di trovare difficoltà a reperire il personale nel 14% dei casi: l’indicatore è in calo di otto punti percentuali rispetto al terzo trimestre 2011, data la presenza di un'ampia disponibilità sul versante dell'offerta (cioè di coloro che cercano lavoro, anche temporaneo).
Le difficoltà di reperimento risulteranno più rilevanti nell’industria (nel 32% dei casi) rispetto ai servizi (11%). Da segnalare il picco del sistema moda, dove sarà difficile trovare più di due figure su cinque. Si riduce rispetto ai trimestri precedenti anche la quota di candidati a cui viene richiesta una precedente e specifica esperienza nel settore dell’impresa o nella professione da svolgere, che in Toscana si ferma al 49% (otto punti al di sotto della media nazionale): questo requisito interesserà soprattutto i settori dell’edilizia (7 casi su 10), dei trasporti (67%), della metalmeccanica (60%) e del commercio (57%). I profili richiesti dalle imprese riguarderanno soprattutto le professioni qualificate del commercio e dei servizi (50% del totale), gli operai specializzati ed i conduttori di macchinari (15%), i profili generici (14%), le professioni high-skill, come dirigenti, specialisti e tecnici ad elevata qualificazione (12%) e gli impiegati (9%).
A livello maggiore di dettaglio, le imprese assumeranno soprattutto cuochi, camerieri e professioni simili (2.840 unità previste in entrata), oltre a commessi e personale qualificato nelle attività commerciali (820). Ai giovani under 30 spetterà il 35% delle assunzioni, mentre il 17% saranno riservate ad over 30: nel 48% dei casi l’età è invece indifferente, percentuale in deciso aumento rispetto allo stesso periodo del 2011. Alle donne o – indifferentemente – a uomini e donne saranno indirizzate il 60% delle ricerche di personale, mentre la propensione delle imprese toscane all’inserimento di personale immigrato si attesta al 13% (a fronte di un 24% indicato nel secondo trimestre 2012), ed è concentrata nel settore turistico e della ristorazione. Le assunzioni non stagionali rappresentano il 53% del totale (4.740 unità), e riguarderanno circa 570 laureati, 1.650 diplomati, 507 qualificati della formazione professionale e 1.950 persone figure senza una preparazione scolastica specifica.
Rispetto al trimestre precedente, si segnala la drastica riduzione della quota riservata a laureati e diplomati (dal 68% al 48%).