"E’ un giorno molto importante per Firenze – dice Michele Pierguidi, Consigliere comunale e Presidente del Calcio Storico Fiorentino - un giorno consacrato alla libertà di Firenze dagli oppressori". Il 26 Luglio a Firenze si celebra la Festa di Sant’Anna. Una figura molto particolare nella comunità del XIV secolo proprio perché individuata come partigiana della causa della Repubblica. Quel giorno, il 26 luglio 1343, fu cacciato da Firenze Gualtieri di Brienne, meglio noto come Duca d’Atene.
Tutto ebbe inizio con una sollevazione popolare, che mise finalmente fine al dominio tirannico del Duca dopo un intero anno di offese ed ingiustizie. La figura di Anna madre di Maria vergine divenne quindi molto importante per Firenze.
"S’ordinò per lo Comune, che la festa di Sant’Anna si guardasse come Pasqua sempre in Firenze"scrisse il Villani nelle sue memorie. Da quel giorno i fiorentini ebbero finalmente un riferimento aulico da associare alla libertà, videro in lei una "partigiana della causa della Repubblica" e la innalzarono a protettrice di Firenze.
Il suo giorno fu dichiarato giorno di pubblica solennità. Numerosi sono i manufatti e le altre testimonianze che confortano l’importanza di Sant’Anna per i fiorentini. Uno dei più significativi è l’affresco di Mariotto di Nardo dipinto verso la fine del XIV secolo in una vela dell’Oratorio di Orsanmichele. E’ proprio in questo luogo che ai nostri tempi si svolge l’ossequio e la commemorazione. Le Arti fiorentine rappresentate dalle insegne del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, con le autorità civili e religiose della città, si recano a rendere omaggio alla Vergine e a sua madre proprio il 26 luglio. «E’ un giorno commemorativo molto importante per Firenze – dice Michele Pierguidi, Presidente del Calcio Storico Fiorentino – il Corteo della Repubblica ha un ruolo fondamentale in questa manifestazione, rappresenta con i costumi e con le insegne delle Arti Minori e Maggiori, quelle corporazioni che furono alla base della cacciata da Firenze del Duca di Atene.
Erano vere e proprie organizzazioni politiche che governarono di fatto la città fino all’avvento mediceo». «Faremo un corteo che partirà dalla Piazzetta di Parte Guelfa, dove ha sede il Calcio Storico e le Tradizioni Popolari – ci spiega ancora Pierguidi - e attraverseremo la città passando da Piazza della Signoria per poi recarci in direzione del Duomo dove allo stesso corteo si aggiungeranno il Vescovo e le altre autorità religiose. Una volta raggiunta la chiesa di Orsanmichele inizierà la cerimonia di consegna dei Ceri».
L’altare della Chiesa diviene quindi il luogo centrale della festa, dove tuttora ha culmine la ricorrenza che si celebra per la "Santa avvocata della libertà cittadina". Per la commemorazione, viene officiata la benedizione e la consegna dei Ceri in simbolico segno di riverenza e gratitudine. Questo avviene a ricorrenza di ciò che nel XIV e del XV secolo, quando il culto di Sant’Anna protettrice di Firenze divenne sempre più importante, "Il Gonfaloniere servendo d’esempio a tutti a mezza messa offriva un regalo di frutte, d’allora il popolo inventò figure e uomini ritratti al naturale con teste e mani di cera colorata per regalarli in omaggio alla Santa". E’ un giorno consacrato alla libertà di Firenze dagli oppressori, un giorno che amplifica la grande voglia delle Confederazioni cittadine di allora di espandersi economicamente, artisticamente e culturalmente, con la correttezza morale del Rinascimento fiorentino. di Filippo Giovannelli