Compravano macchine di lusso con assegni circolari falsi e le spedivano all'estero. In questo modo cinque persone, tutte residenti in provincia di Bergamo, avrebbero messo a segno decine di truffe - e tentate molte altre - ai danni di venditori d'automobili. A sgominare l’organizzazione, recuperando vetture per una valore di oltre 300mila euro, è stata la squadra di polizia giudiziaria della Stradale di Firenze nell’ambito di un’inchiesta partita proprio dopo un colpo messo a segno nel capoluogo toscano.
Gli indagati, ritenuti responsabili di una serie di reati - che vanno dall’associazione a delinquere, alla truffa, alla ricettazione e al falso - avevano il loro quartier generale a Romano di Lombardia, nella Bassa Bergamasca, ma operavano in tutto il Nord e Centro Italia. A capo del gruppo c'era una donna di 33 anni, affiancata dal marito, di 37 mentre per il ritiro dei mezzi e la consegna dei falsi titoli di credito agivano altri tre uomini, di 50, 52 e 47 anni. La banda contattava, sotto falso nome, i venditori di auto di lusso (Bmw X6, Audi Q7, Audi A3, Mercedes e Porsche), concordandone poi la consegna e il trasferimento di proprietà, spesso nelle vicinanze di stazioni ferroviarie della Bergamasca.
Le auto venivano poi trasferite in un garage della zona e, da lì, inviate all'estero mediante corrieri. Nel corso dell’attività sono state eseguite perquisizioni domiciliari dalla Stradale di Firenze in collaborazione con quella di Bergamo e con la polizia locale di Romano di Lombardia. Nei confronti dei due coniugi, al momento il Tribunale di Bergamo ha emesso la misura di custodia cautelare dell’obbligo di dimora. La polizia inviata coloro che eventualmente sono stati truffati con analoghe modalità a contattare gli Uffici della Stradale di Firenze in Via Sercambi, 27 ( 055*50681 055*5068351 E-mail - polstradapg.fi@poliziadistato.it)