Realizzato in un lungo percorso di laboratorio su Franz Kafka, mercoledì 20 giugno alle ore 21.30 (repliche giovedì 21 e venerdì 22) debutta nell’Estate a San Salvi l’ultima creazione teatrale firmata Chille de la balanza: “K. La felicità”. Ingresso solo 8 euro, ma data la limitatezza dei posti, si consiglia la prenotazione. “K.La felicità” è una elaborazione collettiva di un gruppo di giovani attori - Marco Bianchini, Valentina Bruschini, Andrea Degl’Innocenti, Monica Fabbri, Ginevra Freni, Damiano Galeotti, Sara Grassini, Riccardo Lorenzini, Paola Malacarne, Martina Matteis, Silvia Minichino, Costanza Nannoni, Daniela Ottanelli, Elisabetta Parenti, Bianca Porciatti - con il coordinamento di Claudio Ascoli, Sissi Abbondanza e Paolo Lauri. Quest’ultimo è anche autore di video fotografico, presentato a latere dello spettacolo: video che narra con immagini fluide il lavoro di improvvisazione e creazione a partire da alcuni testi e scritti kafkiani, tra cui La colonia penale, i Diari e i Quaderni in ottavo. Alcuni costumi sono stati realizzati, utilizzando comer stoffe banner pubblicitari, in collaborazione con il progetto Penelope dell'Atelier di San Salvi, cooperativa sociale. Lo spettacolo è ispirato anche alla vita di Kafka, di cui racconta momenti ed episodi poco noti, quali il tormento per i continui traslochi, l’amore ossessivo per i libri e la scrittura in totale solitudine, l’attenzione ai momenti del risveglio e del passaggio tra sonno e sogno. “K.
La felicità” è costruito, in uno spazio teatrale non convenzionale con alcune scene intra-viste da lontano ed altre vissute quasi dal di dentro, attraverso l’accostamento e la sovrapposizione di superfici differenti: un montaggio di parole e immagini in cui emergono balzi temporali e geografici, vere e proprie rotture, che trovano in questa nuova e insolita composizione un diverso senso, una diversa modalità di dirsi e comunicarsi. La narrazione spettacolare va ben oltre la vita di Kafka: attraversa gli anni dell’invasione nazista di Praga, spingendosi sino al 1960 con la presenza e il duro racconto della poetessa Jana Cernà - figlia del grande amore dello scrittore praghese, Milena Jesenska - sulla necessità di un amore assoluto di mente e corpo.
In scena frammenti dal testo autobiografico In culo oggi no: “…la speranza è un’opera non censurata, cruda, crudele e mostruosa, ma assoluta. Un’opera che non sarà non dannosa alla salute, che dopo averla consumata farà vomitare e farà cacare, che dopo averla consumata farà venire nello stesso tempo un senso di felicità e un senso di terrore.” In una scrittura che tra i principali ingredienti propone frammenti da La colonia penale, è singolare l’accostamento tra lo scrittore praghese e la felicità, anche se gli studiosi kafkiani più accreditati rilevano come…ammalato in cerca di guarigione, Kafka continuò fino all’ultimo a cercare e volere il positivo… volendo vivere come un uomo sano e utile: “La felicità l’avrò solo nel caso in cui io possa sollevare il mondo nel puro, nel vero, nell’immutabile.” Info e prenotazioni per questo piccolo, grande evento: tel.
055.6236195, chille_@libero.it, www.chille.it.