«Senza strumenti efficaci non ci può essere controllo efficace». E’ quanto afferma il sindaco di Isola del Giglio Sergio Ortelli dopo l’episodio del mercantile Mersa II che nei giorni scorsi si è incagliato all’Isola d’Elba. «Questo episodio – spiega Ortelli - riporta all’attualità il tema della sicurezza della navigazione nei nostri mari per cui, oltre alla limitazione delle rotte come il decreto cosiddetto “anti inchino” ha fatto, peraltro senza eliminare il problema, dobbiamo intervenire sulla limitazione degli errori umani.
Cambiare le regole ma soprattutto i protocolli della navigazione in modo che il potere di una sola persona, il comandante, venga ridimensionato non come comando ma come controlli e regole». Il governatore della Regione Toscana Enrico Rossi al Giglio, proprio all’indomani del tragico incidente del 13 gennaio accaduto di fronte al porto dell’isola, aveva promosso un importante convegno sulla navigazione in cui molti relatori concordarono sulla necessità di dare vita e applicare quanto prima una serie di strumenti tra cui il MOMAR, presentato nel corso del dibattito.
«Certi strumenti, sempre più necessari, devono trovare immediata e rapida applicazione con la doverosa e, tecnicamente compatibile, integrazione con gli altri già a disposizione, ad esempio, presso le Capitanerie di Porto – prosegue il primo cittadino dell’isola -. Noi delle isole viviamo un incubo costante che non è solo il caso della Costa Concordia ma qualcosa di peggio: che una nave petroliera possa naufragare come successo in Galizia e provocare danni incalcolabili all’ambiente e quindi alla nostra vita. Siamo bersagli in mezzo al mare che devono essere evitati come in uno slalom sciistico.
Dobbiamo tutelare il nostro mare senza anteporre la solita ipocrisia ma con una discussione di livello europeo condividendo scelte che vadano nella direzione giusta. E non facciamo la solita semplicistica affermazione che l’unica soluzione può essere rappresentata dalle aree marine protette in quanto un naufragio catastrofico non risparmierebbe neanche queste come non risparmierebbe Giannutri o le altre isole oggi “proibite”. Apriamo un confronto serio – conclude il sindaco Ortelli -, senza lasciarci influenzare dall’onda emozionale degli incidenti e si coinvolgano gli enti territoriali in uno sforzo univoco in grado di salvaguardare il nostro mare e i nostri territori che insieme costituiscono la nostra vita».