Ufficializzata la crisi della giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Giuseppe Fanfani che governa Arezzo. Idv, Sel e Federazione della Sinistra hanno ritirato i loro rispettivi assessori, per creare da subito un'alternativa politica al PD. Venerdì prossimo, in occasione del voto sul bilancio comunale, il Sindaco di Arezzo dovrà assicurarsi una nuova maggioranza se lo vorrà far approvare con un margine di sicurezza. Secondo Fanfani il problema vero è quello della gestione dei rifiuti: "Non voglio - afferma il sindaco - che Arezzo diventi come Napoli, ho il dovere di mantenerla come è oggi". «La spaccatura definitiva registratasi oggi nella maggioranza di (non) governo della città di Arezzo è purtroppo un film che avevamo previsto fin da prima delle elezioni.
Da sempre abbiamo avvertito i cittadini che quella coalizione altro non era se non un cartello elettorale costituitosi tra espressioni politiche eterogenee al solo scopo di vincere le elezioni amministrative. Si trattava, insomma, di un matrimonio destinato a fallire» dichiara il Vicepresidente del Gruppo Pdl in Consiglio regionale, Paolo Enrico Ammirati «Il peggio, al solito, è per Arezzo. In un momento delicato e particolare come questo, infatti, la logica del galleggiamento che ha condotto la giunta comunale lungo questo anno di attività tenendo in ostaggio una città paralizzata non basta più.
La maggioranza va a fondo, e rischia di trascinare con sé i bisogni concreti dei cittadini». «Alla fine, immagino che il Pd troverà in quei voti sparuti che glielo consentono di che sopravvivere con autosufficienza. Ma sarà un affanno costante, quello a cui Fanfani vorrà presumo aggrapparsi in attesa delle prossime scadenze elettorali che apriranno un’altra partita, la quale lascerà una volta di più Arezzo in secondo piano». «Ora più che mai, al Pdl serve grande senso di responsabilità.
Gli aretini non possono più perdonare niente a nessuno. Bisogna che il Pdl abbia un sussulto e lavori per offrire alla città l’alternativa credibile di cui ha bisogno esprimendo serietà, compattezza e coerenza. Altrimenti i cittadini non voteranno più: non più per il centrosinistra, ma nemmeno per noi». «Dopo appena un anno la giunta aretina, nata da una coalizione che abbiamo sempre definito come mero cartello elettorale messo assieme solo per vincere le elezioni, è già andata in frantumi.
E per cosa? Per beghe di poltrone che sono il peggior esempio della vecchia politica politicante». Lo afferma il Consigliere regionale del Pdl Stefano Mugnai, che così interviene sulla sostanziale fine della maggioranza di governo della città di Arezzo guidata dal sindaco Giuseppe Fanfani. «Così come accaduto a Siena, dove il 27 aprile scorso il Consiglio comunale bocciò il bilancio consuntivo e dove lunedì prossimo la giunta Ceccuzzi tornerà a ricercare una maggioranza in Consiglio comunale, così anche ad Arezzo – osserva Mugnai – la maggioranza si spacca in occasione di uno dei pochissimi atti politici di competenza del Consiglio, ovvero il bilancio, in questo caso preventivo, su cui evidentemente si scaricano le tensioni di maggioranze politiche che si dimostrano meri cartelli elettorali».
Il quadro d’insieme suggerisce una riflessione: «In un contesto di crisi del sistema politico nazionale – afferma Mugnai – ci sono segnali evidenti anche di una crisi del sistema politico toscano, o per meglio dire del blindatissimo sistema di potere che ha di fatto governato e controllato senza screpolature la Toscana per cinquant’anni: Siena, Arezzo, ma anche Monte dei Paschi, Fidi Toscana… solo coincidenze?»