La direzione sanitaria sarebbe stata all'oscuro di una pratica talmente nota ed abusata da non esser balzata all'occhio dei più attenti. Curioso che, a detta degli sfortunati ed assidui frequentatori, la pubblicità affissa alle pensiline ed ai pali della illuminazione del viale Pieraccini presso l'Azienda Ospedaliera Careggi abbia fatto bella mostra di se' per parecchio tempo. A dirla tutta i coloratissimi opuscoli informativi con tariffe e sconti particolari per i ricoverati sarebbero stati trovati all'interno delle sale d'attesa e lungo i corridoi.
Da qui le segnalazioni alle Associazioni dei consumatori ed anche a Striscia la Notizia che con un blitz ha smascherato il malcostume di una pratica che certo getta un'ombra sul controllo sanitario effettuato all'ingresso dei reparti, dove in molti casi occorre entrare con vestiti puliti, dopo essersi fatti la doccia a casa e dopo essersi lavati le mani con il sapone appena varcata la soglia. Un fattorino con pettorina catarifrangente e casco d'ordinanza non è proprio un soggetto qualunque che non attiri attenzione. Sotto un certo aspetto l'iniziativa, scontata, è persino lodevole.
Si tratta in fin dei conti di alleviare le pene dei pazienti ed esaudire specifici bisogni culinari ottemperando ad una richiesta effettuata dagli stessi. Si telefona, si ordina, si riceve l'alimento preferito. Purtroppo il problema più grande ed insormontabile all'apparenza è il domicilio presso il quale si richiede il servizio: un letto d'ospedale. Vero è che spesso si cerca altrove non per sfizio, ma per necessità. Sarebbe curioso in un simile contesto prendere visione dei questionari che i pazienti compilano per esprimere il proprio gradimento in merito ai servizi forniti dall'azienda ospedaliera: alla voce "Mensa" potrebbero esserci sorprese. AnL