Martedì 17 aprile -ore 21,15- The Stranglers a Firenze, con un biglietto 30 euro, al Viper Theatre in via Lombardia/via Pistoiese. La critica li ha spesso catalogati nel capitolo punk-rock. Ma è un’etichetta che va stretta agli Stranglers, formazione cardine della scena britannica, capace di coniugare i furori d’Oltremanica anni ’70 con uno stile personalissimo intriso di art-rock, psichedelia, atmosfere goth, magnifiche ballad e, parere condiviso anche da Patti Smith, reminiscenze doorsiane.
In ogni caso un monumento della musica, che martedì 17 aprile al Viper Theatre di Firenze apre il suo tour italiano, per farci ascoltare il nuovo album “Giants“, oltre ai cavalli di battaglia di una storia ormai quarantennale. Primo disco in studio da “Suite XVI“ (2006), ”Giants” vede JJ Burnel e Baz Warne dividersi i compiti di voce solista su un tappeto di basso e tastiera, ormai marchio di fabbrica della band. Presente anche un brano strumentale, per un album che intreccia abilmente memorie wave (“My Fickle Resolve”) e sano rock Uk (“Boom Boom”) con una punta di brit pop e qualche sorpresa, come il brano “Adios (Tango)”. “Ci siamo divertiti moltissimo a registrarlo - spiega Warne - io e JJ abbiamo scritto tutte le canzoni.
Poi in studio ogni componente ha dato il proprio contributo: il risultato è un album Stranglers al 100%... Non abbiamo più pressioni di alcun tipo, lavoriamo per un’etichetta indipendente e questo non può che aiutare il processo di registrazione”. Ottime le recensioni che hanno accompagnato l’uscita, anche se a tenere banco, per qualche settimana è stata la provocatoria foto di copertina: “Capisco esista una manica di bigotti per i quali un’altalena con dei cappi possa essere un’immagine forte, ma francamente mi sembra il solito problema: spostare l’attenzione su cose futili per buttare fumo negli occhi alla gente”. Si tratta del 17esimo lavoro della loro carriera, che dal punk degli esordi contenuto in “Rattus Norvegicus” (1977) si è evoluta verso un sound new wave seminale per molte band a venire.
Fra gli episodi migliori impossibile non ricordare “The Raven” (1979), incentrato sulla mitologia nordica, e “The Meninblack” (1981), basato su una loro particolare visione della fantascienza. “No More Heroes”, “5 Minutes”, “Something better change”, “Always The Sun”, “Golden Brown”, “Strange Little Girl” e “Skin Deep” sono invece i brani rimasti scolpiti nella memoria dei fan. Formazione: Jet Black (batteria), JJ Burnel (basso e voce), Dave Greenfield (tastiere) e Baz Warne (chitarra e voce).