Francesco Guccini sarà al Polo Universitario “Città di Prato” (Piazza Ciardi 25, Prato) venerdì 20 aprile alle 18 per presentare il suo ultimo libro “Dizionario delle cose perdute”. L’ incontro è organizzato dalla Casa della Cultura Enzo Biagi, associazione culturale pratese attiva dal 2007, e sarà moderato dal giornalista Cristian Iozzelli. Nel libro, che è già in testa alle classifiche di vendita, Guccini posa il suo sguardo sornione su oggetti, situazioni, emozioni di un passato che è di ciascuno di noi, ma che rischia di andare perduto.
Lo fa con un poco di nostalgia, ma soprattutto con la poesia e l’ironia della sua prosa. “C’era una volta...già, cosa c’era una volta?” – si legge nell’incipit del romanzo. Una volta, c’era la banana: non il frutto amato dai bambini, bensì l’acconciatura arrotolata che proprio i bimbi subivano e detestavano ma che veniva considerata imprescindibile dai loro genitori. Una volta, per scrivere, non c’erano sms o e-mail, ma si doveva dichiarare guerra ai pennini e uscire da scuola imbrattati d’inchiostro da capo a piedi.
Non si cambiava guardaroba a ogni stagione e i bambini andavano in giro con le braghe corte anche d’inverno e –per assurdo contrappasso – col costume di lana d’estate. E poi il lungo capitolo dedicato ai giochi: dalla fionda alla cerbottana, dai coperchini al Meccano, che però era appannaggio dei bambini ricchi. E come dimenticarsi di quando al cinema pioveva… Guccini ricostruisce come in un quadro un mondo povero, pervaso da un’umanità diretta e spontanea. Un viaggio nella vita di ieri che si legge come un romanzo, per scoprire che l’archeologia vicina di noi stessi ci commuove, ci diverte, parla di come siamo diventati.