Nel 2011 l’espansione del tessuto imprenditoriale regionale si ferma al +1%, contro il +1,2% del 2010, con un tasso di crescita che è andato diminuendo nel corso dei 12 mesi. A fine 2011 le imprese in Toscana sono 417.200 unità, con un saldo imprenditoriale di +4.375 unità. Numeri comunque più positivi della media nazionale, dove l’incremento del tessuto imprenditoriale è fermo al + 0,8%. È quanto afferma la nota Movimprese 2011 rielaborata dall’Ufficio Studi di Unioncamere Toscana. Concause del rallentamento della crescita imprenditoriale sono il peggioramento degli indicatori macroeconomici e del clima di fiducia: nel corso dell’anno cala la natalità imprenditoriale (dal 7,4% del primo trimestre è scesa al 6,9% del quarto) e si registra un turnover imprenditoriale pari al 12,8%, in deciso calo rispetto agli anni precedenti. All’interno della regione, le province dell’area costiera mantengono un più elevato tasso di crescita (+1,2%) rispetto all’area interna alla regione (+0,9%).
Per la costa incide maggiormente il calo del tasso di natalità imprenditoriale, per l’interno si riducono sia natalità che mortalità. Più dinamiche rispetto alla media regionale sono Massa Carrara (+1,7%), Prato (+1,6%), Pisa e Livorno (+1,5%), Grosseto (+1,2%) e Firenze (+1,1%). I risultati peggiori per Arezzo (+0,9%), Lucca (+0,6%), Pistoia (+0,3%) e Siena (+0,1%) prossime alla crescita zero. Tra le forme giuridiche, le società di capitali sostengono la crescita del tessuto imprenditoriale regionale con un incremento nel 2011 pari al +2,8%.
Diminuiscono invece le società di persone (-0,2%) a fronte di un tenue miglioramento per le imprese individuali (+0,8%). Si conferma in negativo il comparto artigianale, in linea con il 2010. Per le imprese femminili, l’incremento nel 2011 è dello 0,7%, a fine 2011 rappresentano il 24% delle imprese toscane e per le società di capitali la crescita è del 2,6%. Diminuiscono invece del 4,2% le imprese giovanili, con riduzioni in tutte le tipologie giuridiche e in particolare nelle società di persone (-8,6%), mentre crescono le imprese straniere ( + 5,3% nel 2011). Il rallentamento registrato nel 2011 interessa tutti i settori: continua la strutturale riduzione delle imprese agricole, nel settore industriale l’incremento è molto lieve, mentre risultati positivi si evidenziano per le imprese dei servizi.
Scendendo più nel dettaglio, le costruzioni si fermano al +0,6%, il restante industriale al +0,3%. Le utilities aumentano del 9,8%, il manifatturiero è stabile (+0,1%), il sistema moda cresce nel complesso dello 0,5%, come la meccanica allargata. Il terziario evidenzia una crescita dell’1,6%, il commercio registra un aumento di un punto percentuale. Per risolvere la debolezza costituita dalla frammentazione del sistema imprenditoriale vengono per la prima volta introdotti i “contratti di rete”, attraverso i quali due o più imprese possono mettere in comune attività e risorse per incrementare la capacita innovativa e la competitività della rete.
A dicembre 2011 in Italia risultano registrati 214 contratti di rete, che coinvolgono 1.064 imprese (solo 13 delle quali in due diversi contratti di rete), ubicate in 19 regioni e 85 diverse province. In Toscana si registrano 25 contratti di rete a cui partecipano imprese che hanno sede nella regione. La Toscana si colloca così al quarto posto dietro Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna e prima di Puglia, Campania e Lazio. A livello provinciale, imprese della provincia di Firenze appaiono in 12 contratti di rete.
Seguono Arezzo (9), Pisa (6), Lucca e Siena (4), Grosseto e Pistoia (3), Prato (2) e Massa-Carrara (1), mentre nessun contratto vede ancora coinvolte imprese di Livorno. La Toscana si colloca invece al primo posto per numero di imprese aderenti (183 unità), seguita da Emilia Romagna (146), Lombardia (118) e Veneto (95). La graduatoria provinciale vede in questo caso al primo posto Lucca (59 imprese), seguita da Firenze (46), Siena (32), Arezzo (12), Pisa (11), Grosseto (9), Prato (7), Pistoia (6) e Massa-Carrara (1). In Toscana, 15 dei 25 contratti stipulati vedono coinvolte solo imprese regionali, per complessive 159 aziende, mentre ai restanti 10 contratti di carattere “interregionale” aderiscono 24 imprese toscane su un totale di 83 imprese interessate.
Ognuno dei 25 contratti presi in esame coinvolge mediamente quasi dieci imprese. Sebbene la maggior parte dei contratti di rete si chiuda all’interno dei confini regionali, le imprese toscane tendono con maggiore frequenza rispetto a quelle di altri contesti territoriali ad “uscire” dall’ambito più strettamente locale e ad inserirsi in raggruppamenti eterogenei, in discontinuità con la tradizione dei sistemi territoriali di piccola impresa. In Toscana le imprese toscane in rete si concentrano soprattutto in alcuni specifici ambiti di attività: in particolare nei servizi sociali e alla persona, nella filiera della pelle, nell’agricoltura, nel legno-mobili e nelle attività scientifiche, professionali e tecniche, mentre in tutti gli altri casi la quota toscana è inferiore al valore registrato nel resto del Paese.