“L’appello delle associazioni cinesi diffuso dal console, con un richiamo forte a pagare le tasse e a comprendere la realtà locale, è un segnale apprezzabile, da non sottovalutare. Non era mai avvenuto un fatto del genere”. Così il presidente della Provincia, Lamberto Gestri, commenta la lettera delle associazioni cinesi di Firenze e Prato ai loro concittadini. “Questo messaggio e la sua divulgazione costituisce uno di quei gesti concreti che sono stati richiesti nel corso della visita dell’ambasciatore cinese a Prato e degli incontri con la console.
Credo che la vista del ministro Riccardi, come riconosce la stessa console, abbia avuto una sua rilevanza. C’è un cambiamento in atto di cui dob-biamo tenere in debito conto ed è evidente che la politica del dialogo, unita a quella del contrasto all’illegalità, costituisce la strada giusta. Non c’è da aspettarsi che la situazio-ne cambi da un giorno all’altro, l’importante è registrare un’evoluzione”, afferma Gestri che sta tornando da una missione in Cina dove ha incontrato il viceministro per i cinesi d’Oltremare, Xu Yousheng, a cui ha chiesto un impegno per la situazione pratese, il pre-sidente della Fondazione Italia Cina, Cesare Romiti, e l’ambasciatore italiano a Pechino, Attilio Massimo Iannucci.
“Sottoscrivo in pieno e voglio sperare che questa iniziativa sia l’inizio di un nuovo corso”. Commenta così l’assessore al bilancio e ai tributi della Toscana, Riccardo Nencini, la lettera che le associazioni cinesi a Firenze e Prato, già pubblicata sui giornali in lingua cinese, hanno diffuso alla stampa tramite il consolato della Repubblica popolare cinese a Firenze. Una lettera in cui si invitano i connazionali, ancor di più quelli che “sono riusciti ad ottenere maggior benessere stando in Italia”, a pagare le tasse, perché “è un obbligo e una responsabilità”, perché le tasse sono “la principale fonte economica per sostenere la spesa pubblica”, per “contribuire alla prosperità della comunità locale”che vive una difficile situazione economica e in segno di gratitudine per “il governo italiano che ha soddisfatto in passato le esigenze di cura, educazione ed uso delle infrastrutture” da parte dei cinesi in Italia, “spendendo anche ingenti risorse pubbliche”. “Condivido appieno il contenuto e i richiami di questa lettera – spiega Nencini – e vorrei che la sposasse anche il consolato cinese in Toscana, dichiarandosi finalmente disponibile a quel lavoro comune e di squadra proposto oramai due mesi fa”. L’assessore si riferisce all’incontro avuto con il console cinese alla fine di gennaio.
Nencini, che sarà a Prato a metà aprile per incontrare le categorie economiche della città, aveva lanciato quattro proposte. Aveva chiesto al console cinese di sedere con le istituzioni cittadine e toscane al tavolo operativo di lotta all’evasione e alla illegalità. Aveva chiesto aiuto nel contrasto del fenomeno della clandestinità e degli episodi di larga illegalità, che gettano peraltro discredito sull’intera comunità e quindi anche sui cinesi che vivono nelle regole. Aveva chiesto collaborazione per l’emersione del lavoro sommerso, oltre a fare insieme maggiore informazione sulle norme fiscali.
“L’unica proposta tra le quattro, quest’ultima – ricorda l’assessore – su cui c’è stato un sì. Sulle altre attendo ancora una risposta”.