“Siamo favorevoli alla realizzazione di una moschea a patto però che sia soltanto un luogo dove si prega e non diventi un centro di indottrinamento dove potrebbero attecchire frange dell’Islam più integralista”. È quanto dichiarano i consiglieri comunali Alberto Locchi (Lista Galli) e Massimo Pieri (Udc verso il Terzo Polo) intervenendo nel dibattito sulla costruzione di una moschea a Firenze. Un dibattito che è tornato ad accendersi qualche giorno fa quando l’Imam Izzedin Elzir a conclusione della consultazione tra i cittadini di Firenze attivata attraverso le procedure previste dalla normativa regionale, ha dichiarato che è emerso un orientamento positivo della cittadinanza in merito alla realizzazione della moschea. “Da tempo si discute dell’ipotesi di aprire un luogo di culto per i musulmani in città e non siamo contrari per principio – spiegano i due esponenti del centrodestra –.
Non è infatti accettabile che, nel 2012, i fedeli dell’Islam siano costretti a pregare in scantinati o garage. Si tratta di una situazione incivile e per questo è giusto individuare uno spazio adeguato dove i musulmani possano riunirsi per pregare. Uno spazio che però non deve essere necessariamente a Firenze. Anzi il ragionamento su una possibile localizzazione dovrebbe allargarsi anche al territorio dei comuni limitrofi e della provincia in generale”. Tuttavia, sottolineano ancora Locchi e Pieri, “la moschea deve rimanere un luogo di culto, uno spazio dove i fedeli dell’Islam vanno a pregare come accade per i cattolici nelle chiese.
Non deve diventare un centro di indottrinamento dove potrebbe prosperare l’odio predicato dalle frange più radicali ed estremiste dell’Islam. È questo che dobbiamo evitare”. Dai due consiglieri comunali arriva infine un auspicio: “Come è giusto che in Italia ci siano luoghi di culto per i musulmani, sarebbe altrettanto giusto che nei paesi di fede islamica i fedeli di altre religioni, come per esempio i cattolici, possano avere a disposizione uno spazio dove poter pregare.
Possiamo essere noi a dare il buon esempio, nella speranza che poi venga seguito anche dai paesi islamici” concludono Locchi e Pieri. (mf)