Controlli più semplici ed immediati sulle certificazioni Isee, l’indicatore della situazione economica in base a cui vengono erogati numerosi servizi, non solo sanitari e non solo regionali. Ma anche meno complicazioni per i cittadini, che non dovranno compilare una nuova autocertificazione ogni volta che si rivolgono ad un ente diverso, né portarsi dietro l’attestazione che magari già possiedono. Basterà infatti farlo una sola volta. La piccola rivoluzione era stata annunciata alla fine dell’anno scorso: prima di partire occorreva mettera a punto la procedura informatica.
Stamani la Regione ha firmato l’intesa con l’Inps, che gestisce la banca dati: è la prima in Italia a farlo. Nelle prossime settimane seguirà la firma della convenzione e per la fine di maggio la procedura informatica sarà pronta a partire. “Abbiamo fatto la scelta di far pagare di più a chi ha di più e di meno a chi ha di meno, scegliendo con la finanziaria dell’anno scorso, come indicatore della ricchezza di ciascuna famiglia, l’Isee standard” ricorda il presidente della Toscana, Enrico Rossi.
Un’indicatore, cioè, che non tiene conto solo degli stipendi, ma anche delle case, dei soldi in banca, del numero dei figli e di spese come affitto o mutuo. L’Isee è stato applicato per primo in Toscana ai ticket aggiuntivi sui farmaci e alle visite specialistiche, la scorsa estate: compartecipazioni diverse a seconda della situazione economica. In molti Comuni lo stesso meccanismo riguarda mensa e trasporto scolastico. In futuro varrà anche per abbonamenti di bus e treni regionali. “In una congiuntura di tagli e minori risorse, ci sembrava equo differenziare l’accesso e la compartecipazione ai servizi – spiega Rossi – Ma volevamo anche complicare il meno possibile la vita ai cittadini.
L’intesa che firmiamo oggi e a cui ne seguirà una seconda con i Caaf, i centri di assistenza fiscale a cui i toscani possono rivolgersi per farsi calcolare gratuitamente l’Isee, va in questa direzione”. Il meccanismo è semplice. Negli archivi dell”ente di previdenza finiscono tutti gli Isee compilati. Quei dati, grazie all’accordo stipulato, saranno ora disponibili anche sulla rete telematica regionale. Potranno interrogarli gli uffici della Regione, le sue agenzie e le Asl, ma anche Comuni, Province ed enti locali che aderiranno all’accordo.
Nel pieno rispetto, naturalmente, delle norme sulla privacy. La chiave di accesso sarà la tessera sanitaria, quella con il codice fiscale che tutti possiedono. Basterà strisciare la carta, od inserire il codice fiscale, ed immediatamente ciascun ente saprà a quale fascia appartiene il cittadino e quindi se e quanto per il servizio erogato dovrà pagare. L’importante è naturalmente attivare la tessera sanitaria. Lo si può fare alle Asl e, da qualche giorno, anche in farmacia: in quelle almeno, sette su dieci, che hanno aderito alla convenzione.