Siamo all’allarme siccità. La persistente mancanza di piogge, ormai da mesi, ha già prodotto i primi risultati, come l’uso di autobotti in diverse zone del Chianti e l’invaso di Bilancino ai minimi storici, e lascia intravedere un periodo nero per la prossima primavera e per l’estate. L’emergenza c’è già e sin da ora sono da considerare le prime riduzioni di erogazioni dell’acqua. “Il problema è generale e nelle prossime settimane riguarderà tutti – sottolinea Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana – Anche per le località montane si annunciano tempi difficili che andranno gestito con tutte le difficoltà del caso”.
“I territori della montagna – ha aggiunto Giurlani – sono tra i maggiori fornitori di risorse idriche, la montagna fornisce un bene primario come l’acqua a tutti i territori della regione, comprese le aree urbane. UNCEM Toscana sostiene da tempo la necessità di procedere ad una vera e propria riforma di tutto il settore energetico, in cui ogni scelta venga presa ascoltando le diverse esigenze territoriali. Poiché l’acqua è una risorsa messa a disposizione e a beneficio di tutti, è giusto e doveroso che in montagna siano fatti degli investimenti per la tutela dell’assetto idrogeologico, degli acquedotti e per la qualità del servizio idrico.
Per questo i territori montani devono avere un ritorno di risorse sotto forma di indennità compensative”.