Dopo una girandola di iniziative sempre diverse e interessanti, Danza in Fiera archivia la sua settima edizione con un bilancio decisamente positivo, sia da un punto di vista qualitativo (se si pensa alle star nazionali e internazionali della danza e del ballo che hanno preso parte all’evento) che quantitativo (considerando la sostanziale conferma nel numero dei suoi visitatori), segno che questa manifestazione regge le scosse della crisi confermandosi come la più importante del settore. Oltre alla miriade di iniziative che hanno caratterizzato l’evento appena concluso, il dato sicuramente da sottolineare, soprattutto in un periodo così difficoltoso per il settore lavorativo, sta nel gran numero di borse di studio messe in palio per i giovani talenti, con l’intento di offrire loro importanti possibilità lavorative nel segno della danza.
Tale dimostrazione concreta di interesse nei confronti dei danzatori del domani, fa di “Danza in Fiera” non una mera macchina commerciale mossa solo da interessi economici, ma un evento a sostegno della danza in toto, sia sotto l’aspetto formativo – pensiamo alla possibilità che gli allievi hanno di studiare con docenti di calibro internazionale – che ricreativo – attraverso le molte esibizioni ed eventi collaterali programmati – che informativo – grazie ai tanti convegni organizzati su vari temi e problematiche che coinvolgono il mondo della danza. Al di là delle critiche, che fanno da sempre parte del gioco, è fuori dubbio che “Danza in Fiera” faccia incontrare il mondo della danza in una manifestazione che, in quattro giorni, condensa tutto ciò che ruota attorno a questo ambiente così complesso, ma anche così bello, cercando – come può e nei limiti del possibile - di tirare fuori “Cenerentola” dall’angolo buio nel quale da anni viene troppo spesso relegata in Italia.
Valentina Passaro