FIRENZE- Regole nuove per costruire case più sicure. In Regione ci stanno lavorando gli uffici di tre diverse direzioni ed altrettanti assessori – alla salute, all’urbanistica e alle politiche sociali -, assieme alla Asl 10 di Firenze e la facoltà di architettura dell’Università cittadina. Quattro anni fa del resto sono stati più di duecentomila gli incidenti in casa in Toscana: tanti, troppi e molti probabilmente evitabili solo con un po’ di buon senso e qualche precauzione. Incidenti dove si muore a volte: 177 decessi, sempre nel 2007 e sempre in Toscana.
E dove i più a rischio sono le casalinghe e gli anziani: otto su dieci delle persone che hanno perso la vita avevano più di settanta anni. Questi incidenti hanno un costo sociale e per le strutture sanitarie, oltre che personale e familiare. L’idea della Regione è così quella di elaborare una serie di indirizzi da proporre poi ai Comuni affinché le adottino ed integrino nei regolamenti edilizi, oltre che stilare un vademecum di buoni pratiche di costruzione per l’edilizia pubblica popolare: raccomandazioni in alcuni casi, magari da incentivare, norme cogenti in altri.
Suggerimenti talvolta che possono sembrare banali e scontati, ma di cui tante volte ci si dimentica. Qualche esempio? Materiali od accorgimenti antisdrucciolo per le scale magari, spiegano negli uffici; parapetti nelle aree condominiali più alti contro cadute accidentali, sbarre delle ringhiere delle scle più strette per evitare che un bambino piccolo possa infilarsi dentro o ci rimanga incastrato con la testa, luce laterali e non frontali per evitare, sempre sulle scale, l’effetto abbagliamento.
E molto altro ancora, dagli impianti elettrici alle caldaie o i sanitari. Sei anni fa la Regione Toscana aveva già emanato una legge che raccoglie norme per la promozione della salute e della sicurezza negli ambienti domestici. L’ulteriore riflessione parte da una ricerca svolta e pubblicata alla fine della scorsa legislatura, nel 2010. Quella riflessione è diventata anche un libro, dal titolo “Fondamenti di prevenzione degli infortuni domestici : dai fattori di rischio ai suggerimenti per la progettazione”.
Da lì saranno tratti gli spunti da suggerire a Comuni e progetttisti. Un lavoro in cui sono già stati coinvolti anche gli ordini professionali e le categorie economiche e sociali. L’impegno è arrivare alla stesura del regolamento edilizio tipo e del vademecum per l’edilizia pubblica entro il 2012. Walter Fortini