La Procura di Firenze ha indagato quattro persone, disponendo il sequestro probatorio di 9 scarichi in tre cantieri dell'Alta Velocità e della fresa che dovrebbe scavare i tunnel di Firenze per verificare che scarichi industriali non siano riversati nelle fognature. Un altro inciampo alla realizzazione del tratto finale della linea ferroviaria di proprietà statale che collega la città di Bologna a quella di Firenze. Il Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze aveva presentato un esposto in passato temendo che cose del genere fossero possibili; in particolare alle Tre Pietre, dove alcuni mesi fa misteriose infiltrazioni di acqua allagavano continuamente il sottopasso che collega via R.
Giuliani con via Fanfani. Il Comitato ritiene comunque che questi siano solo i primi indizi in una vicenda assolutamente opaca: la mancanza di VIA sulla stazione ai Macelli, il mancato rispetto delle normative antisismiche per la stessa stazione, il mancato rispetto delle prescrizioni dell'Osservatorio Ambientale per la messa in opera di pozzi drenanti a Campo di Marte per ridurre l'impatto con la falda e la mancanza di controlli da parte dell'Osservatorio stesso, il fatto che si possa procedere solo trasformando magicamente, con un decreto ministeriale, i rifiuti scavati da Monna Lisa in terra pulita, il fatto di ignorare che scavando con una sola fresa i danni in superficie saranno molto più gravi. “Quello di oggi è un passaggio importante, perché dal Comune e dagli altri enti locali la battaglia per scongiurare la costruzione della stazione Foster e del sottoattraversamento Tav, opere inutili e costose per realizzare l’alta velocità a Firenze, si sposta in Parlamento”.
Così il capogruppo di Lega Nord Toscana Mario Razzanelli ha commentato l’interrogazione parlamentare presentata alla Camera dall’On. Giovanni Fava (Lega Nord). L’iniziativa è stata presentata alla stampa questa mattina nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato, oltre a Razzanelli e l’On. Fava, anche il consigliere regionale Gianluca Lazzeri e il capogruppo in Provincia Marco Cordone. “Abbiamo raccolto il grido d’allarme da Firenze in tempi non sospetti – ha dichiarato l’On.
Fava –: abbiamo infatti preparato l’interrogazione quando eravamo ancora nella maggioranza. Chiediamo che su questa grande opera venga fatta la massima chiarezza. Oggi dobbiamo constatare che da parte dell’ad di Ferrovie Mario Moretti, che ha definito chi protesta contro la realizzazione della nuova stazione ‘quattro fessi’, c’è evidentemente un forte nervosismo. Noi comunque lo invitiamo al rispetto, e gli ricordiamo i problemi che lo riguardano: in quanto ad di Ferrovie e presidente di Grandi Stazioni, azienda che realizza gli interventi, in lui si sommano i ruoli di controllore e controllato”.
“Qualcuno ci chiede se non sia troppo tardi per fermare il cantiere – ha concluso il parlamentare leghista –, noi rispondiamo: a dire se è o no troppo tardi sarà il ministro. Noi non demorderemo: siamo davanti a un’opera per cui sono previsti 12 anni di lavori, il che in Italia potrebbe significare 20 o 25 anni, con un esborso di soldi pubblici a nostro parere non solo sovradimensionato ma inutile, o meglio utile solo per chi costruisce e gestisce *l’intera operazione, compresa la galleria commerciale di 25.000 metri quadri della Foster*, non certo per chi ne usufruirà.
Ora vedremo se in Parlamento ci daranno tutti i chiarimenti che abbiamo richiesto”. «La costruzione del tunnel e quella della stazione Foster rappresentano uno scempio che va assolutamente fermato per il bene dei fiorentini e di tutta Firenze. Queste due opere, oltre ad essere un folle spreco di denaro pubblico, sono soprattutto dannose per la città di Firenze che rischierebbe di collassare su stessa e di sprofondare come Atlantide». È quanto sostiene il consigliere regionale e commissario provinciale fiorentino della Lega Nord Toscana, Gian Luca Lazzeri, a margine della conferenza stampa del capogruppo del Carroccio in Palazzo Vecchio, Mario Razzanelli, e del commissario nazionale delle camicie verdi granducali, onorevole Gianni Fava, sulle iniziative parlamentari della Lega per fermare il cantiere della stazione Foster.
«A mio avviso – prosegue l’esponente leghista in Palazzo Panciatichi –, le parole dell’architetto padovano Fernando De Simone su possibili danni alla statua del David di Michelangelo per le future vibrazioni provocate dai treni nel sottoattraversamento non rappresentano allarmismo, bensì realismo visto ciò che è successo a Bologna con interi palazzi massacrati dai lavori di scavo». Per Lazzeri, «bisogna riconsiderare tutto il progetto e optare per la soluzione di superficie che è sicuramente meno costosa, ma, soprattutto, meno dannosa.
Bisogna che gli interessi dei cittadini e del mondo intero che ama Firenze prevalgano su quelli di pochi. Non dimentichiamoci che l’Alta Velocità passa già adesso da Firenze. I problemi sono la Foster e il sottoattraversamento». Ma il consigliere regionale della Lega tira in mezzo anche il Presidente della Regione, Enrico Rossi, che «piange per la mancanza di soldi per il trasporto pubblico locale, ma si può trovare una sinergia con le Ferrovie. Invece di fare la Foster, perché le Ferrovie non finanziano tutto il trasporto pubblico toscano? Perché – conclude Lazzeri – non investono acquistando l’Ataf, risolvendo, così, i problemi di questa azienda?». “Perché continuiamo a farci prendere in giro da Mauro Moretti?” Se lo chiede il consigliere regionale Dario Locci (Gruppo Misto), alla luce delle ultime affermazioni dell’Ad di Ferrovie.
“Dopo tutte le bufale che ci ha raccontato sull’Alta velocità – rincara Locci – adesso dobbiamo anche sentirci dare dei fessi? Vorrei ricordare all’Ingegner Moretti che quei ‘fessi’ che si sono opposti al progetto del sottoattraversamento sono ben più di ‘quattro’, che un’intera città ha mostrato serie perplessità di fronte all’idea di un tunnel destinato a scavarne il cuore, passando proprio sotto a edifici storici di indubbio valore artistico, come la Fortezza da Basso”.
“Non solo – aggiunge Locci – ma le stesse persone che si sono sempre dichiarate contrarie hanno presentato documentazioni in merito e hanno anche prodotto un progetto alternativo, con il passaggio dei treni veloci in superficie. Progetto che non è mai stato preso in considerazione”. “Adesso Moretti sostiene che il problema delle vibrazioni non esiste – conclude il consigliere regionale – perché i treni che passeranno sotto Firenze andranno più lentamente. Dov’è allora il risparmio di tempo tanto annunciato? Ma soprattutto, dov’è la logica di un’opera tanto faraonica quanto inutile per la maggior parte dei cittadini? Finché non riceveremo risposte a queste domande continueremo a dare battaglia.
Chiamateci pure fessi”. “Farsi dare del ‘fesso’ dall’ing. Moretti, il più illustre indagato per strage colposa in relazione al disastro ferroviario di Viareggio, potrebbe suonare come un complimento”, commenta Marco Manneschi, Vicecapogruppo Idv in Consiglio regionale. “Purtroppo però l’offesa è diretta a tutta la città di Firenze e a tutti i fiorentini che da anni esprimono profonda perplessità, per non dire sgomento, di fronte ad un’opera mastodontica che rischia di compromettere in maniera irreversibile l’equilibrio geologico di tutto il territorio fiorentino e la stabilità di gran parte dei palazzi (e dei monumenti) del centro storico della città”.
“Moretti – continua Manneschi - ieri ha citato i casi di Bologna e Torino, scordandosi (!) che proprio a Bologna molti edifici hanno subito gravi danni in seguito agli scavi. Molti fiorentini anche attrezzati scientificamente non capiscono perché si debba sventrare la città seguendo una strada rischiosissima, abbandonando il buon senso, l’intelligenza ed il rispetto del territorio, della cultura e dell’arte che, nei secoli, quel territorio ha prodotto”. “Il progetto alternativo per la Tav fiorentina c’era: in superficie, molto meno costoso (costerebbe meno di un decimo rispetto al sottoattraversamento) e senza conseguenze per il territorio e senza i disagi di anni di cantieri.
E’ stato più volte illustrato dai docenti universitari ed esperti che da tempo denunciano i gravissimi rischi legati alle vibrazioni, all’effetto ‘diga’ che la stazione Foster creerà intercettando la falda acquifera che scorre sotto Firenze, fino ai possibili cedimenti del terreno”. “Gli italiani – termina Manneschi - sono invece costretti a pagare un’opera che sarà utilizzata (secondo le cifre ufficiali) da meno del 5% degli utenti di Trenitalia. La politica di Moretti è chiara: si gettano montagne di soldi per un’opera di dubbia utilità mentre la rete dei collegamenti ferroviari tra le città italiane subisce tagli e soppressioni in maniera indiscriminata.
Il 95% degli utenti di Trenitalia – per primi tutti i pendolari – è costretto quindi a subire un continuo peggioramento del servizio, come è successo ad Arezzo con la soppressione dei due Intercity per e da Roma. Ma non sarebbe meglio che l’ing. Moretti torni a fare il sindacalista?” “Smettete di sostenere questo scempio annunciato”, è l'appello di Ornella De Zordo a Matteo Renzi e Enrico Rossi dopo il sequestro di nove scarichi nei tre cantieri dell'Alta Velocità (Campo di Marte, Rifredi e Circondaria) “dopo che per mesi le acque reflue industriali del cantiere sono state smaltite senza autorizzazione nella fognatura pubblica dalle imprese che hanno vinto l'appalto”.
“Seguire le vicissitudini dei cantieri Tav di Firenze vuol dire ripercorrere passo dopo passo le troppo tristemente note vicende delle Grandi opere pubbliche italiane - ha continuato De Zordo -. Il profitto vince un'altra volta sul bene della collettività. Per questi imprenditori - baciati dalla fortuna di un appalto che devasterà il debito pubblico nazionale a loro vantaggio - è normale risparmiare sui costi inquinando la città”. “Basta vedere le esperienze a noi più vicine - ha concluso - nel Mugello o a Bologna, citata a sproposito da Moretti, dove sono centinaia le cause per danni e decine le famiglie che hanno lasciato l'abitazione, per capire che la sicurezza del territorio non è nelle priorità di queste opere”. Giovanni Galli e Massimo Sabatini, apprese oggi dalla stampa le dichiarazioni dell'ad di Ferrovie Moretti, intervengono sul tema del sottoattraversamento ferroviario e ricordano la posizione del loro gruppo in merito all'alta velocità fiorentina.
“Ribadiamo per l'ennesima volta che vogliamo anche noi che l'alta velocità serva Firenze, da sempre snodo centrale per il traffico ferroviario italiano. Fin dai tempi della campagna elettorale sostenevamo però le criticità del progetto, e abbiamo visto con dispiacere il realizzarsi delle scelte della sinistra che hanno voluto un tunnel sotto Firenze. Assistere adesso alle offese dell'ad Moretti verso chi si preoccupa di tutelare i cittadini, che temono lo scempio di una talpa escavatrice, certamente non è un bello spettacolo.
Ma ci esorta ancor di più ad esercitare il nostro ruolo di consiglieri comunali”. “Mi sento di replicare a Moretti dicendogli che adesso "quei 4 fessi" che si preoccupano (e che sono in realtà tantissime famiglie) si augurano nel contempo che tutto vada bene, che tutto proceda secondo programma e che nessuna abitazione risenta di danni, subsidenze o crepe. Se così non fosse, vogliamo vedere cosa farà Moretti. Che subito inviteremo a dare sostanza pratica e formale alla sicurezza trionfante che sbandiera.
La Lista Galli preparerà una mozione sul tunnel TAV proponendo al Sindaco di chiedere a Ferrovie una fidejussione da 50 milioni di euro a garanzia di tutti gli edifici interessati dai lavori in sotterranea e che subiranno danni strutturali. Da Renzi e dal Consiglio ci aspettiamo (e si aspettano i fiorentini) una veloce approvazione. Da Moretti, dall'alto della sua certezza assoluta, ci aspettiamo invece la totale adesione all'idea visto che è sicuro che nulla succederà e il rischio che ne consegue per Ferrovie è dunque inesistente” ha dichiarato Galli.
Sabatini ha invece sottolineato che “in ogni seduta del consiglio relativa al tunnel Tav ho sempre evidenziato con stupore la mancanza di una valutazione di impatto ambientale appropriata. Ho sempre invitato il sindaco Renzi a portare a Roma proposte alternative e a non dimenticare alcune note estratte dalla copiosa documentazione che il Nodo Firenze della TAV porta con sé. Di cui ricordo questi punti:
1) dichiarazioni delle Ferrovie (studio di impatto ambientale del 1998): vi si legge che “dall’analisi dei parametri si ottiene che il valore di rischio globale per la penetrazione urbana di Firenze risulta alto” ed anche che “vi è interferenza dell’opera con il flusso di falda con alterazione dell’attuale equilibrio idrodinamico tra il ponte del Pino e Campo di Marte”; si legge pure che ciò “costituisce l’effetto di maggior impatto, impatto che cresce con il procedere nel sottosuolo delle opere e che permane anche post operam” con una conclusione che sentenzia che vi sono “potenzialità di cedimenti, subsidenze e sfornellamenti in aree sulle quali insistono abitazioni, costruzioni antiche e di pregio”. 2) dichiarazioni Arpat (documento del 2003): si legge che “il progetto presenta gravi carenze di valutazione degli impatti conseguenti alle opere ed alla fase di cantierizzazione necessaria alla loro realizzazione”.“Sono solo due dei tanti spunti critici, ma dovrebbero bastare a far capire che l'opinione di "quei 4 fessi" non è campata in aria. Bologna docet. E pure il Mugello” ha concluso Galli.Sottolineando nuovamente la centralità della sicurezza dell’intera città non posso non rilevare con preoccupazione quelle righe che ci dicono che “il trasporto su gomma dei materiali potrebbe portare a congestioni aggravando la situazione attuale dell’inquinamento atmosferico già pesante per l’area fiorentina”.