E’ operativo da questa mattina l’ufficio del commissario per l’emergenza in Lunigiana. Il presidente Enrico Rossi ha dato il via all’attività della struttura che, presso il Comune di Aulla, presiederà agli interventi di ripristino dopo il disastro provocato un mese fa dal Magra. Erano presenti anche l’assessore regionale all’urbanistica Anna Marson e la responsabile della protezione civile Maria Sargentini. Si tratta di un ufficio molto operativo, composto da tutti i settori interessati e con precise responsabilità: somme urgenze, strade, urbanistica, paesaggio, risarcimenti, interventi idraulico-forestali.
Incarichi che saranno ricoperti da funzionari regionali, in stretto collegamento con quelli della Provincia e dei Comuni interessati. Il presidente Rossi ha disegnato il quadro complessivo della ripartizione dei fondi disponibili (60-65 milioni della Regione Toscana e 25 milioni statali) grazie all’aumento di 5 centesimi per un anno delle accise sui carburanti. Un decina di milioni di euro sono stati destinati subito agli interventi urgenti. Una ventina saranno destinati agli interventi di ripristino e ricostruzione dei ponti.
Sono quattro i ponti da ricostruire, uno da recuperare, più il Bailey appena realizzato a Parana. “Vogliamo fare di questa ricostruzione l’occasione per dare alla Lunigiana un nuovo segno di identità, insieme ai suoi castelli – ha sottolineato Rossi – Puntiamo a realizzare opere belle, ben fatte e ben inseriti nell’ambiente, come lo erano i ponti antichi. Per questo pensiamo di realizzare, in tempi veloci, una gara di idee per i ‘ponti della Lunigiana’ a cui speriamo aderiscano grandi progettisti”. Una larga parte dei finanziamenti dovrà invece essere destinata alla ripresa viaria e alla ricostruzione degli edifici per abitazione e per uso pubblico, come le scuole: “Qui ci aspettiamo la collaborazione di proprietari delle aree, come Ferrovie dello Stato – ha detto il presidente – e un contributo di solidarietà dai fondi regionali per l’edilizia residenziale pubblica”.
Ultimo capitolo, ma certo non in ordine di importanza, l’individuazione dei bisogni di rimborso per i privati; sia per quanto riguarda le imprese che per quanto riguarda i nuclei familiari. La mattinata in Lunigiana del commissario per l’emergenza Enrico Rossi è proseguita con l’incontro con i 14 sindaci della zona disastrata per illustrare i provvedimenti in corso d’attuazione. In particolare Rossi ha descritto l’ordinanza che firmerà nel pomeriggio, in cui definisce vincoli e blocchi agli interventi urbanistici ed edilizi nei Comuni colpiti dagli eventi del 25 ottobre. In tutte le zone colpite da frane ed esondazioni e in quelle definite dal piano di bacino come “a pericolosità elevata e molto elevata” scattano limiti e proibizioni per ogni intervento urbanistico ed edilizio.
Si potranno effettuare solo interventi di ripristino e messa in sicurezza. Entro quaranta giorni i Comuni dovranno inviare agli uffici del Commissario le perimetrazioni delle aree colpite (indispensabili anche per riconoscere i danni a persone e aziende). Nei successivi trenta giorni il Commissario le convaliderà; e al massimo tra un anno tutti i Comuni dovranno aver adeguato i propri strumenti urbanistici. Entro novanta giorni i Comuni dovranno anche inviare l’elenco dei corsi d’acqua (fossi, canali, torrenti) tombati, e l’elenco degli edifici seminterrati e interrati nelle aree interessate per valutare le misure da prendere. “Non potranno più essere consentiti interventi nelle zone a rischio – ha sottolineato Rossi – Il nostro compito primario è la tutela del territorio e la sicurezza dei cittadini.
Dobbiamo pensare al futuro, agire in modo precauzionale pensando a quale ambiente consegneremo ai nostri figli”. Proprio in relazione a questi principi, il presidente della Regione ha poi esposto ai sindaci il piano di interventi di pulitura dei corsi d’acqua, il Magra ma anche i suoi affluenti, che si sta predisponendo. “Una volta ripuliti tutti i corsi d’acqua e rimesso in sicurezza ogni aspetto dell’assetto idrico – ha concluso Rossi – è mia intenzione arrivare ad un accordo di programma che definisca con tutti gli enti territoriali competenze e responsabilità di ognuno per la manutenzione e il mantenimento della pulizia dei fiumi, torrenti e fossi della zona.
Valuteremo anche un utilizzo delle materie prime ottenute attraverso gli interventi di manutenzione, in particolare il legno. Penso in particolare a progetti già allo studio per l’utilizzo delle biomasse”.