Dai bilanci 2010 delle aziende sanitarie toscane, 12 ASL, 4 Aziende Ospedaliere Universitarie e 3 Estav, approvati alla fine dello scorso mese dalla Giunta Regionale, emergono dati interessanti per quel che riguarda la gestione del personale: l’esercito dei dipendenti passa dalle 52.738 unità del 2009 alle 52.929 del 2010 (+ 191) ed il costo per il personale, superiore per il 2009 e per il 2010 ai 2,5 miliardi di euro, cresce di circa 67,5 milioni di euro. «Il tutto – spiega il consigliere regionale della Lega Nord Toscana, Gian Luca Lazzeri – viene fuori da un incremento di circa 29 milioni dalle ASL, di 14,5 milioni dalle aziende ospedaliere e di 24 milioni dalle Estav. Già questi dati – continua l’esponente del Carroccio –, che saltano fuori da una prima lettura, si scontrano con le tanto sbandierate politiche di razionalizzazione e di contenimento dei costi del personale.
A tal proposito preme ricordare come la legge finanziaria della Regione Toscana per il 2011 (LRT 65/2010, ndr) richieda alle aziende sanitarie toscane, ma non solo a loro, di ridurre, nel triennio 2011-2013, i costi per il personale del 5%. Risulta superfluo ricordare come con queste logiche, e con i loro evidenti risultati che ne hanno fatto crescere del 2,7% gli oneri, sia assolutamente impossibile raggiungere l’obiettivo del 5%. A livello generale – ammette Lazzeri –, cresce il numero dei dirigenti delle 4 categorie in cui è suddiviso il personale, sanitario, professionale, tecnico e amministrativo.
Gli unici a ridursi sono i dipendenti non dirigenti dell’area sanitaria (ben – 252) ed amministrativa (-35). A proposito di questi ultimi, è necessario chiedersi come sia possibile che, a fronte di tale riduzione, siano necessari 19 nuovi dirigenti amministrativi e 113 nuovi dirigenti sanitari. È vero – continua – che tra i dirigenti sanitari vi sono anche i medici, ma è altrettanto vero che il medico, oltre a svolgere il suo ruolo “tipico”, è anche chiamato a coordinare e guidare e, quindi, dirigere il lavoro degli altri dipendenti dell’area sanitaria». Per quanto riguarda il personale sanitario non dirigente, per Lazzeri «è da rilevarsi come questo sia costituito, in modo fortemente preponderante, dalla fondamentale categoria degli infermieri che risulta, nei fatti, pesantemente penalizzata, tagliando proprio dove sarebbe necessario investire: particolarmente incomprensibile è la scelta dell’ASL fiorentina e dell’Azienda Ospedaliera di Careggi che, da sole, hanno ridotto di 164 le unità del comparto sanitario.
La parte da leone la fanno anche le tre Estav che da sole totalizzano un aumento di 550 unità (di cui 57 dirigenti, ndr) per un incremento di spesa di oltre 24 milioni di euro. Le Estav erano nate per fare economia e a nostro avviso sono soggetti di spesa fuori controllo». Concludendo, per Lazzeri «risulta evidente come l’impegno dell’attuale maggioranza della Regione Toscana sia quello di una sanità condizionata dalle piante organiche dove le risorse non vengono assorbite dai servizi, ma dalle strutture.
Temiamo anche che i troppi direttori generali operino in anarchia e fuori controllo perseguendo politiche più condizionate dalle realtà politiche locali che dalle direttive dell’assessore Scaramuccia».