Il primo Piano di Protezione Civile della città di Firenze fu pubblicato nel 1986, a vent’anni esatti dall’alluvione che aveva devastato la città. Il Piano, che era anche il primo uscito in Italia in riferimento al rischio alluvionale, fu elaborato dalla Prefettura di Firenze, con la collaborazione dell’Università di Firenze, unità operativa del Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche (GNDCI), sotto gli auspici del Dipartimento della Protezione Civile allora guidato da Giuseppe Zamberletti. Un convegno promosso dall’Ateneo fiorentino e dalla Prefettura di Firenze “La difesa delle alluvioni” (venerdì 4 novembre - Aula Magna del rettorato, piazza San Marco, 4 – ore 10-12) ricorderà l’iniziativa che per prima ha contribuito a migliorare tutto il sistema di protezione civile, per quanto riguarda le attività di soccorso, l’informazione ai cittadini e la salvaguardia dei beni culturali. L’incontro, che è organizzato dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (DICEA) e dal Centro per la Ricerca e l’Alta Formazione per la Prevenzione del Rischio Idrogeologico (CERAFRI), affronterà l’evoluzione del piano per il rischio di alluvione a Firenze, ma anche quella del servizio nazionale di protezione civile, guardando all’attuale sistema in Toscana e al contributo offerto a queste tematiche dalla ricerca scientifica. Introduce Giorgio Valentino Federici (DICEA-CERAFRI), intervengono Ignazio Becchi (DICEA), Elvezio Galanti (Dipartimento della Protezione Civile Nazionale), Maria Sargentini (Direzione del Sistema regionale toscano di Protezione civile), Giovanni Seminara (Accademia dei Lincei). Concludono l’incontro i saluti del rettore Alberto Tesi, del prefetto di Firenze Paolo Padoin, del presidente del Consiglio comunale di Firenze Eugenio Giani, dell’assessore della Provincia di Firenze Renzo Crescioli, di Franco Gabrielli per il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale e di Marcello Brugioni dell’Autorità di Bacino del Fiume Arno.
Conclude i lavori Giuseppe Zamberletti.