“La recente diffida della Provincia di Pistoia al gestore del termovalorizzatore di Montale, a seguito delle osservazioni dell`Arpat riguardanti le modalità di comunicazione sul funzionamento delle linee, con particolare attenzione all`immissione di carbone attivo, costituisce l’ennesimo capitolo di una vicenda infinita di una non corretta gestione dei rifiuti” – dichiara il Consigliere Regionale Mauro Romanelli “Questione questa che era già stata puntualmente evidenziata dai Comitati locali in seguito alla pubblicazione del report di autocontrollo sull’impianto del maggio 2011”.
“Oggi ho presentato un’interrogazione urgente in Consiglio Regionale – annuncia Romanelli – in cui ripercorro la lunga serie di problemi che ha avuto quest’impianto: la chiusura del 2007 per lo sforamento di diossine, i superamenti dei limiti di attenzione sempre per le diossine nel 2010, il rapporto dell’Asl di gennaio che metteva in probabile correlazione i picchi del PM10 con l’attività dell’inceneritore, la chiusura della linea tre nel marzo scorso e, infine, le diffide di aprile e agosto per migliorare i sistemi di abbattimento, le procedure di controllo, gli interventi di manutenzione degli stessi, la verifica del mantenimento dell’efficienza, la costanza dei parametri di riferimento, nonché la registrazione delle operazioni di verifica e di controllo”. “La popolazione è giustamente preoccupata e credo che sarà importante discutere approfonditamente a novembre, coinvolgendo anche le associazioni e i comitati, sugli esiti delle indagini sull’inceneritore di Montale per i problemi ambientali ed epidemiologici”.
“Certamente – termina Romanelli – questa storia deve cambiare trama, e mi auguro che la Regione finalmente intervenga per mettere in agenda il superamento dell’inceneritore di Montale, avviando la diffusione di tecnologie alternative senza combustione, che garantiscano benefici a livello ambientale, sanitario ed economico”. “Intanto sarebbe opportuno sollecitare la chiusura immediata dell`impianto per motivi cautelativi”.