FIRENZE, 27 luglio ’11– Il grande modello in legno della facciata della Basilica di San Lorenzo commissionato da Leone X a Michelangelo nel 1505 non fu mai realizzato e resta una bellissima opera esposta a Casa Buonarroti in via Ghibellina. Così come non fu mai esaudito il desiderio dell’Elettrice Palatina che alla sua morte nel 1737 aveva lasciato i soldi per facciata, campanile e restauri interni della basilica (solo questi ultimi due furono realizzati). Ma i tentativi di realizzare una facciata per San Lorenzo non finirono qui.
L’ultima volta fu nel 1900 quando il Comune di Firenze bandì un concorso pubblico al quale parteciparono 92 architetti. I progetti furono esposti e vinse Cesare Bazzani ma, nonostante ci fossero i soldi (1.097.692 di lire lasciate da Francesco Mattei da Seravezza e trasferite al Comune dal fratello Raffaello), non se ne fece di nulla e i denari furono utilizzati per rifare il sagrato di San Lorenzo e restaurare 9 chiese fiorentine. Si è preferito, forse, badare al pratico ed all'utile tralasciando il dilettevole, seppur affascinante e culturalmente 'mistico' disegno di concepire e concludere il desiderio di un genio. Dalla battuta del sindaco Matteo Renzi sono passate solo poche ore, ma l'idea di replicare Michelangelo ha fatto il giro del mondo trovando appassionati e semplici amatori in piena crisi opinionistica: "Se dico di no, vado contro il Maestro?".
Questo il dubbio di molti. E' per il dibattito pubblico il presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani che stamani ha accompagnato la stampa in visita alla Casa Buonarroti di cui è presidente per mostrare il modello della facciata che Michelangelo realizzò all’inizio del Cinquecento. “Il dibattito è pertinente – ha spiegato Giani - e se il sindaco andrà avanti io lo sosterrò. Ogni opinione d’altra parte è legittima ma non si tratta di una carnevalata.
E’ la storia che ci dice che questo dibattito è plausibile. Non a caso avevo pensato ad una scenografia sulla facciata da tenere per non più di due o tre mesi in modo che tutti potessero farsi un’idea concreta di ciò che sarebbe”. Ed infatti la paternità del progetto è dell'allora assessore Giani che ipotizzò una facciata di plexiglass da montare in San Lorenzo e poi esporre altrove. Renzi si è spinto oltre ed ha proposto l'opera in marmo. E le statue che aveva pensato Michelangelo? Il contesto sociale nel quale l'artista voleva inserire la sua opera? L'estro proprio dei geni che non fanno nulla per caso e tutto al momento giusto? Fanno parte del dibattito.
Giani ha ripercorso nel dettaglio tutta la storia della facciata andando a ricercare negli archivi del Comune il bando originale del 1900 quello che fu affisso per la strade della città con il quale si apriva un concorso artistico per San Lorenzo “dal quale emergano – si legge nel bando - tutte le ricchezze indirizzate a mantenere nel modo migliore il carattere originale di questo mirabile monumento. Il Comitato – si legge ancora- considerando che i migliori artisti italiani debbono sentirsi animati da forte volontà di misurarsi in una gara così nobile ed alta, bandisce perciò il seguente programma di concorso e spera che questa modesta iniziativa possa condurre all’auspicato compimento dell’insigne Basilica dovuta alla pietà ed al genio degli avi”.
Pina Ragionieri, Direttrice di Casa Buonarroti, propende invece per 'l'impresa impossibile': "Ritengo che si siano usate tante parole, ma quella più corretta è l'impossibilità. Non si può rifare Michelangelo. Anche se accadesse, con i soldi, la tecnologia, la disponibilità di eseguire l'intervento, si avrebbe comunque un falso antico" Nel dibattito sul completamento della facciata della Basilica interviene anche Giovanni Guarnieri, vicepresidente del comitato per la Valorizzazione della Facciata della Basilica di San Lorenzo e presidente della Sezione Industria Alberghiera di Confindustria Firenze.
“E’ questa la terza volta nella storia che si pone il problema del completamento della facciata della Basilica: Anna Maria Luisa de’ Medici nel suo testamento lasciò perfino i fondi destinati allo scopo – ricorda Guarnieri –. Nel XIX secolo si realizzarono le facciate delle altre due chiese fiorentine rimaste incompiute per secoli, San Lorenzo non fu completata. Finalmente oggi si riapre l’affascinante dibattito sull’esecuzione della facciata”. “Le due proiezioni notturne della facciata, che a suo tempo furono realizzate, sono state un successo straordinario.
Tant’è che ci siamo spinti oltre e abbiamo predisposto un progetto che prevede la realizzazione temporanea della facciata: l’idea è quella di un allestimento transitorio mediante il posizionamento di un telone raffigurante la facciata pensata da Michelangelo”. “La nostra idea di costruire una simulazione fotografica della facciata che potrebbe essere realizzata, potrebbe essere di stimolo al dibattito, rappresentando concretamente quello che potrebbe diventare l’aspetto futuro della Basilica”.
“Quel che è certo al di là del merito del progetto, ci sembra importante che a Firenze si ritrovi la voglia di tornare a parlare e confrontarsi su temi di grande spessore". AL