Prato – Il corpo di un cinese è stato trovato all'interno di una ditta di confezioni in via Pistoiese, a Prato. L'uomo sarebbe un trentanovenne cinese domiciliato a Prato. Al momento del ritrovamento l'uomo presentava diverse ferite da taglio sul corpo, ma il fendente mortale è stato quello dato sul collo. Secondo le prime ricostruzioni l'uomo sarebbe stato ucciso al primo piano della palazzina in cui hanno sede sei ditte di confezioni e trascinato poi al piano terra, usando degli stracci con cui gli sono state legate le mani. “A Prato è ora di chiedere una legge speciale e nuovi strumenti per garantire più sicurezza ai suoi cittadini di tutte le etnie”.
Lo ha detto Federico Gelli responsabile legalità e sicurezza del Pd Toscana commentando l’ennesimo atto di violenza che ha coinvolto la comunità cinese presente a Prato”. “Era inimmaginabile fino a poco tempo fa un una violenza così efferata in una città come Prato nel cuore della Toscana – ha aggiunto Gelli – e il problema è come affrontare queste vera e propria emergenza con ampie zone della città fuori controllo sul piano della legalità e della sicurezza. Non bastano le poche forze di polizia disponibili, la presenza dei militari o i vigili urbani, ma è ora di chiedere con forza al Governo una legge speciale per Prato e nuovi strumenti investigativi”.
“Ad esempio per la comunità cinese – propone Gelli - si potrebbe pensare ad una struttura d’intelligence della Polizia con operatori di origine asiatica. In questo modo le forze dell’ordine avrebbero uno strumento in più per comprendere meglio quello che accade all’interno di questa grande comunità e agire sia contro la criminalità comune che contro quella organizzata”.