Da oggi la Regione Toscana è impegnata «a garantire risorse sufficienti per il proseguimento dell’azione di sostegno alla realizzazione di nidi d’infanzia aziendali»: merito di una proposta di risoluzione elaborata dal Pdl e che stamani ha raccolto il consenso unanime dell’aula del Consiglio regionale. Una vittoria che lascia soddisfatto il Consigliere regionale Tommaso Villa (Commissione V – Cultura e Istruzione), promotore e primo firmatario del documento. «Il lavoro del Pdl sul fronte dei nidi aziendali, baluardo fondamentale per le famiglie – spiega Villa – viene da lontano.
Addirittura nel 2008 la collega Stefania Fuscagni aveva presentato a sua volta un documento in merito. E’ il segno di un impegno che per noi non conosce battute d’arresto». E ora serviva una riaffermazione dell’attenzione sui nidi aziendali: «Nel triennio 2008-2010 – spiega infatti PdRis – le risorse regionali per la gestione di servizi alla prima infanzia nei luoghi di lavoro hanno consentito agli stessi di beneficiare di contributi in conto gestione per un impegno complessivo di oltre 1,2 milioni di euro», con una flessione rispetto alle previsioni. Il campanello d’allarme è dunque subito scattato nel Pdl, convinto che «l’istituzione di nidi d’infanzia aziendali costituisca una tappa significativa nel percorso volto alla conciliazione tra vita familiare e professionale», soprattutto considerando che «la modernità rende sempre più difficile conciliare i tempi di vita e quelli di lavoro» all’interno dei nuclei familiari.
E allora, avanti tutta sui nidi aziendali: «Pur in un quadro di ristrettezza di risorse – afferma Villa nell’atto – è necessario proseguire nell’azione di sostegno degli interventi a favore della prima infanzia per consolidare il primato della Regione Toscana rispetto all’offerta di posti per la popolazione 0-3 anni». Anche perché: «Promuovere la conciliazione di tempi di vita e di lavoro costituisce uno dei principali fattori di innovazione dei moderni sociali e culturali». Insomma, secondo il Pdl «fornire strumenti utili per rendere compatibile la sfera lavorativa con quella familiare deve rappresentare una sfida da vincere per tutte le istituzioni».
La Regione Toscana, adesso, dovrà raccoglierla.