Prima il grido di allarme di un magistrato per la carenza di personale che impedisce il regolare funzionamento della macchina della Giustizia. Poi, il comunicato di un sindacato di polizia che denuncia il taglio del personale con la necessaria riorganizzazione per evitare il collasso della stessa. In tutto questo c’è la città di Prato, la terza per numero di abitanti del Centro Italia, dopo Roma e Firenze. "In tutto questo c’è una politica di centrodestra che vive di slogan, di conferenze stampa per gettare fumo negli occhi ai cittadini, perché anziché risolvere i problemi li sta aggravando" denuncia Pasquale Petrella Responsabile Dipartimento Cultura IDV Toscana Ma andiamo per ordine.
"Il sostituto procuratore della Repubblica di Prato, Sergio Affronte, ha scritto al Procuratore Generale della corte di Appello di Firenze, Beniamino Deidda, per far presente la grave carenza di personale presente negli uffici del Tribunale di Prato. La lettera di Affronte è in risposta all’invito del Procuratore Generale che chiedeva un maggiore impegno dei magistrati nella lotta alla prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro. La missiva di Affronte non è in spirito polemico con Deidda ma solo di denuncia per quanto avviene negli uffici giudiziari pratesi dove dieci giudici su diciassette sono stati trasferiti ad altre sedi e solo in parte sostituiti con giudici di prima nomina.
Inoltre, in autunno due sostituti su sette saranno trasferiti e sono 1500 i fascicoli pronti, molti dei quali anche in materia di infortunistica sui luoghi di lavoro, ma fermi per le indescrivibili carenze di personale amministrativo. Come si può garantire la Giustizia ai cittadini in queste condizioni?" "Poi arriva la denuncia del Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) - prosegue Petrella - della questura di Prato che denuncia che a fronte di sedici trasferimenti ad altra sede ne arriveranno solo la metà.
Fra coloro che vanno via ci sono anche degli ufficiali che non saranno rimpiazzati e quindi, secondo il Siap, il questore sarà costretto a rivedere tutto l’organigramma della questura per riorganizzarla in base ai nuovi numeri del personale. Tutto questo, secondo il Siap. È “un’altra conferma che le promesse esternate dalla politica (di centrodestra aggiungo io), nonché quelle legate al Patto per la sicurezza, firmato nella città di Prato, compreso il costoso palliativo dell’uso dei militari, rimangono solo degli slogan”.
“Ancora una volta del tanto conclamato aumento del personale, nemmeno l’ombra, anzi un ulteriore taglio che va ad aggiungersi a quelli precedenti compromettendo l’intero funzionamento della questura”. "Viene da chiedersi che fine hanno fatto le promesse del Ministro dell’Interno, il leghista Roberto Maroni, che nella sua ultima visita in città aveva parlato di aumenti del personale per le forze dell’ordine. Hanno fatto la fine di tutte le promesse di questo Centrodestra che governa l’Italia e che la sta mandando in malora"