"Nei giorni scorsi abbiamo rilevato - spiega Vincenzo Donvito presidente di Aduc - come, nell'ambito della propria attivita', l'Ispo (Istituto Studio e Prevenzione oncologica) di Firenze aveva inviato ai vari assistiti del Servizio Sanitario, la richiesta di compilare un questionario per meglio organizzarsi nella propria attivita'. La lettera, datata 2 maggio, indicava il 6 giugno come limite per inoltrare il questionario, ma era stata consegnata dalle Poste ai destinatari intorno al 20 giugno.
Abbiamo chiesto all'assessore regionale toscano al Diritto alla Salute di appurare se la responsabilita' fosse dell'Ispo o delle Poste, e di agire di conseguenza per i danni causati al SST e ai cittadini nella doppia veste di utenti del servizio sanitario e contribuenti. Nei giorni successivi siamo stati contattati dalla responsabile della specifica iniziativa Ispo, dr.ssa Grazia Grazzini, che si rammaricava per l'accaduto dovuto a colpe delle Poste, e ci preannunciava una nuova spedizione del questionario. Ai nostri consigli perche' la vicenda non finisse solo con un nuovo esborso di denaro pubblico e la presa d'atto di un servizio postale inefficiente, ha replicato ieri 28 giugno il direttore generale dell'Ispo, Gianni Amunni, con una lettera indirizzata anche all'assessore regionale toscano al Diritto alla Salute, in cui si legge: “oggetto: Ispo - comunicato stampa Aduc del 22 giugno 2011. In riferimento a quanto espresso nel comunicato stampa in oggetto e nella relativa corrispondenza a mezzo posta elettronica, si comunica che procederemo nei confronti di Poste Italiane sia per il disagio arrecato all'utenza che per il danno all'immagine per questo istituto e con esso per il Servizio Sanitario Regionale.” Prendiamo atto con soddisfazione dell'iniziativa dell'Ispo contro le Poste.
Soddisfazione che sara' completa quando le Poste rimborseranno il dovuto. Soddisfazione che ci induce anche una riflessione: di questo disservizio a spese del contribuente ce ne siamo accorti noi e non sappiamo se, col tempo, se ne sarebbero anche accorti all'Ispo, visto - come da loro stessi constatato - il basso numero di risposte che hanno finora ricevuto a quel questionario. La vigilanza dei cittadini e delle loro associazioni (Aduc in questo caso), e' servita ad individuare una disfunzione e - ci auguriamo - a rimediare economicamente alla stessa...
che ognuno ne tragga lezione: l'Ispo che aveva sottovalutato la situazione, i cittadini e le associazioni che' non sottovalutino il proprio potere/dovere di controllo sui servizi pubblici".