A meno di due settimane dall’inizio del torneo 2011, la prima semifinale è fissata per il 18 maggio 2011, rimane ancora un nodo da sciogliere: quello Azzurro. Infatti i rappresentati del Quartiere di Santa Croce ancora non si sono uniti alla decisione degli altri Colori, e la loro partecipazione è incerta. A tal proposito Nove da Firenze ha sentito le ragioni degli Azzurri direttamente dalla voce del loro Alfiere, quell’Andrea Cerchi che contribuì alla lunghissima striscia di vittorie conseguite dai primi anni ’80 dal Quartiere di Santa Croce. La perplessità maggiore degli Azzurri riguarda l’applicazione della nuova regola che legittima lo scontro “uno contro uno” a pugni per il possesso della palla, non permettendo in alcun modo l’intervento di un terzo calciante, la contesa verrebbe così considerata rissa e punibile con la denuncia.
Nel singolo caso si chiede Cerchi: “Chi viene denunciato? I tre partecipanti, i due in superiorità numerica, o solo chi si aggiunge? Per non parlare nel caso in cui si verificasse una vera e propria zuffa, come si fa’ nel suo evolversi a dividere gli aggressori dagli aggrediti? Si chiede per caso alla squadra aggredita di lasciare il campo?”. Il pensiero dell’Alfiere Azzurro è chiaro, questa regola sacrosanta sulla carta e di difficile applicazione in piazza, quando gli animi si accendano, mica si può stare a fare troppi conti.
Cerchi ricorda: “Molti calcianti di parte Azzurra sono impegnati nel resto dell’anno in campionati di rugby. Una condanna in sede penale peserebbe sulla loro carriera agonistica, nonché nella vita di tutti i giorni, rugbisti o meno”. “L’amministrazione comunale - prosegue Cerchi - sembra far leva solo sull’ardore e la voglia di giocare dei calcianti, riservandosi di far calare la mannaia poi a fine gara. Mentre invece dovrebbe avere un ruolo autorevole e garantire il regolare svolgimento delle partite in campo”.
Cerchi ci tiene a ricordare anche che durante questi ultimi anni di tornei non certo esaltanti, under 40, squadre miste, gli Azzurri hanno sempre assicurato la loro corretta partecipazione, sia per non fare morire il torneo sia per riscattare i fatti occorsi nel 2006 che hanno portato diversi calcianti sotto processo. A Cerchi “segnaliamo” anche l’altra regola tra le più discusse, che da quest’anno, chi non partecipa al torneo, non ha più diritto ad una sede, ad i contributi del comune, né ad un campo in cui allenarsi. “È da almeno 7 anni - risponde Cerchi - che non abbiamo un campo come si deve, da quando cioè ci hanno tolto il campo dell’Affrico, ora ci alleniamo alle Cupole su un piano sterrato di ciottoli e zolle su cui hanno steso un po’ di sabbia.
In un primo momento ci si cambiava in un container e solo da poco abbiamo uno spogliatoio degno di questo nome”. Approfittiamo per chiedere lo stato di salute della squadra: “La squadra è in forma, si allena con regolarità e spirito di gruppo, le nuove leve si sono integrate con i senatori”. Quali di quest'ultimi sono in forma per giocare? “Uno su tutti la guida di sempre lo Zena, che a dispetto delle mille battaglie ha voglia e spirito per combatterne ancora un’altra. Proviamo a stuzzicare Cerchi parlando delle altre squadre, dei Rossi in forma ad esempio.
L’Alfiere Azzurro si limita a dire che in questi anni tutte le squadre hanno scelto preparatori di rugby e che dopo tanti anni dall’ultima edizione vera, il torneo risulta comunque incerto come non mai. La decisione degli Azzurri sarà presa nei prossimi giorni assicura Cerchi. Sperando che si giochi soprattutto per i tifosi, tiene a precisare, che in questi anni grigi non hanno mai fatto mancare il loro affetto. La lunga chiacchierata è finita, non rimane che salutare Cerchi ed augurasi che la sua passione, che lo porta a parlare come in una travolgente azione alla mano, porti gli Azzurri a giocare al torneo 2011, che si svolga con regolarità e correttezza per Firenze e i fiorentini. di Massimo Capitani foto flickr: Motostefano