Firenze - Si è conclusa oggi l’operazione di scavo del terreno che ricopriva lo scheletro rinvenuto nella prima tomba terranea nell’ex convento di Sant’Orsola, nell’ambito della ricerca sui resti di Lisa Gherardini, avviata dal Comitato Nazionale per la valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali, in collaborazione con la Provincia di Firenze e il lavoro della Sovrintendenza della Toscana. Al momento i resti non sono stati rimossi in attesa di avviare le procedure di rimozione in base ai protocolli previsti dagli antropologi.
Anche se gli esperti non esprimono ancora l’assoluta certezza sul fatto che i resti appartengano ad una donna di sesso femminile, ulteriori indizi sembrano confermare questa tesi. In particolare, durante l’operazione di scavo l’archeologa della Soprintendenza della Toscana, Valeria D’Aquino, al servizio della Provincia di Firenze, ha rinvenuto due spilli “usati per appuntare il velo, il che fa pensare che si tratti di un corpo femminile. Non è escluso che nel momento in cui sarà sollevato lo scheletro possano essere ritrovati altri oggetti” (medagliette, rosari, o altri elementi che accompagnavano la salma). Intanto procedono gli scavi nell’area circostante rispetto a dove è stavo rinvenuto il primo scheletro intero e non mancano le sorprese. Altre quattro tombe di cui tre vuote ed una mai usate sono state individuate nella cosiddetta prima cripta che è stata riportata alla luce all’inizio della campagna di analisi. “Nei prossimi giorni – dice Silvano Vinceti, Presidente del Comitato per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali – riprenderanno gli scavi nella parte centrale della chiesa alla ricerca della seconda cripta la cui presenza viene dedotta dalle scritture delle badesse in merito alle sepolture”.