Calenzano, 19 maggio 2011- “Ancora una volta Autostrade per l’Italia dimostra di essere all’avanguardia: i circa 8 km della Galleria Santa Lucia saranno realizzati con la più moderna e avanzata tecnica di scavo, la tecnologia con fresa TBM ”. E’ quanto ha dichiarato oggi, nel corso della conferenza stampa di apertura della mostra “Un Percorso Insieme, l’autostrada sul territorio tra passato, presente e futuro”, Gennarino Tozzi, Condirettore Generale Sviluppo Rete di Autostrade per l’Italia. La galleria Santa Lucia rientra nel più ampio intervento di ampliamento a tre corsie del tratto autostradale di 17,5 km dell’A1 compreso tra Barberino e Firenze Nord e comporta un investimento di circa 1 miliardo di euro.
In particolare, viste le numerose gallerie naturali presenti sul tracciato del Progetto Definitivo, approvato in Conferenza di Servizi, e viste le numerose gallerie naturali e viadotti presenti sul tracciato, Autostrade ha deciso di sviluppare una soluzione di tracciato alternativa, il cosiddetto progetto “Variante Galleria Santa Lucia” (per cui si pensa di avviare la Conferenza di Servizi per fine giugno) che preveda l’utilizzo di una fresa TBM-EPB, una tecnologia solo di recente messa a punto anche per lo scavo di sezioni con diametri superiori a 10 metri e in contesti geologici problematici, come in questo caso.
“Grazie a questa moderna tecnologia di scavo – ha sottolineato il Condirettore Generale - siamo in grado di ottenere numerosi vantaggi: minori tempi di esecuzione, la fresa infatti è in grado di scavare circa 10 metri al giorno, tanto che se l’iter approvativo sarà concluso nei tempi regolatori prevediamo di poter affidare i lavori entro la fine del 2012 e concluderli entro la fine del 2016, maggiore certezza dei tempi e dei costi programmati e soprattutto maggiore sicurezza per i lavoratori, obiettivo fondamentale per Autostrade che ne ha fatto un vero è proprio impegno sociale”.
L’utilizzo della nuova fresa comporta un altro vantaggio importante: la riduzione dell’ impatto ambientale dal punto di vista acustico e vibrazionale e un minore impatto sul contesto idrogeologico. “Il nuovo tracciato della Galleria Santa Lucia – ha concluso Tozzi - ha maggiore linearità e visibilità rispetto al progetto originario e ci consente di eliminare 9 gallerie e 6 viadotti, di ridurre le aree di cantierizzazione e l’impatto sull’assetto idrogeologico, inoltre l’area delle superfici da disboscare sarà dimezzata, così come sarà ridotto del 25% l’impatto acustico”. “Via libera al lotto zero per i lavori della terza corsia tra Barberino e Firenze-nord.
E’ il primo cantiere da quando sono presidente, e come Regione stiamo lavorando insieme a amministrazioni comunali e provinciali e a Autostrade per l’Italia perché ne seguano a breve tanti altri. Tutte opere di ammodernamento necessarie, in grado di attrarre investimenti e di dare una risposta a quello che è il nostro assillo numero uno: l’occupazione”. ha il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, inaugurando insieme al sindaco di Calenzano, Alessio Biagioli, alla vicepresidente della Provincia di Firenze, Laura Cantini, la mostra “Un percorso insieme” sullo sviluppo della Autostrada A1 nel territorio tra Calenzano e Barberino.
I lavori infrasttturali programmati sono la terza corsia sul tratto Firenze sud-Incisa, su quello Incisa-Valdrano, e poi sull’autostrada Firenze-Mare. “Qui si sta discutendo – spiega il presidente – per concludere i progetti definitivi relativi ai tratti Firenze-Pistoia e Pistoia-Montecatini. In tutto un pacchetto di 5 miliardi di investimenti che nell’arco di 1 anno, un anno e mezzo, dobbiamo mettere in campo. Anche per la Tirrenica peraltro si sta procedendo: il Cipe ha deliberato il finanziamento di 2 miliardi e l’orientamento è quello di costruirla sulla variante Aurelia.
Come è noto, ci sono questioni per il percorso nel sud della Toscana, le discuteremo, ma anche qui bisogna procedere. Presto e bene”. Rossi menziona anche l’altra partita, l’ammodernamento della Fi-Pi-Li e della Firenze-Siena, su cui vanno trovate soluzioni innovative. “Queste strade non potranno essere così ancora tra dieci anni – afferma -, significherebbe bloccare la Toscana. La ricetta da seguire è l’impiego di capitale privato, come quando eravamo in una fase di sviluppo e laToscana fu una delle prime regioni, insieme alla Lombardia, a costruire un’autostrada del mare.
Bisogna essere innovativi, c ome allora. Quelli che abbiamo davanti non saranno certamente anni di finanza pubblica che si espande. Si tratta invece di utilizzare la leva pubblica per investimenti di carattere privato, sulle infrastrutture viarie questa è la direzione su cui muoversi per dare impulso al territorio, riattivare l’economia. E modernizzare e rendere più attraente la regione anche sotto il profilo degli investitori”. “Una regione che sconta, quasi giornalmente – insiste Rossi – blocchi, ingorghi e file sulla Fi-Pi-Li oppure costringe a viaggiare in un tratturo (non si può definire in altro modo) come l’Autopalio, non è in grado di attrarre investimenti.
Se le cose restano così, la Toscana rischierà di diventare solo un buen retiro. Ma noi non vogliamo essere la regione del buen retiro, ma una regione produttiva che cresce, che pensa al futuro, che si modernizza e d& agrave; una risposta ai centomila già ora disoccupati a cui se ne aggiungeranno altre decine di migliaia nei prossimi mesi”. A chi esprime perplessità sulle ricadute ambientali di queste opere infrastrutturali Rossi replica che non si aggiunge niente all’esistente, ma si modernizza la rete viaria, che quanto più è fluida, tanto meno inquina.
E poi rilancia: “Sono dell’opinione che bisognerebbe fare una valutazione di impatto sanitario su quanto costa stare un’ora in coda su un’autostrada bloccata in termini di stress, costi economici, salute personale e impatto sulla qualità dell’aria. Ammodernare l’esistente senza aggiungere nulla rende un servizio a tutti, e rende la qualità della vita migliore”.