“Ricordo con affetto e commozione Armando Pratesi, militante appassionato e genuino. Conservo il ricordo della sua generosità e sorrido tornando a pensare alle sue strette di mano vigorose”. Così il sindaco Matteo Renzi ricorda Armando Pratesi, l’“anima” del Circolo delle Vie Nuove, scomparso nella serata di ieri. “Mancherà a noi amministratori come mancherà a tutta la grande famiglia delle Vie Nuove - aggiunge -. Alla sua famiglia, ai suoi amici, ai suoi compagni l’abbraccio mio personale e il cordoglio della città”. “Con Armando se ne va una colonna storica del Circolo delle Vie Nuove, un militante generoso del Pd, un amante della libertà”.
Così il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani ricorda Armando Pratesi scomparso ieri sera. “Era il riferimento del Circolo, un uomo profondo e forte che ci mancherà”. "Armando era persona conosciuta e amata a Firenze E’ sempre stato fortemente impegnato nell’attività politica, quale militante del PCI, di origine operaia, fino a divenire membro del comitato centrale del partito. Con spirito moderno ed attuale ha seguito in modo attivo e convinto tutta l’evoluzione della formazione del Partito Democratico.
Armando Pratesi nella sua lunga milizia politica ha seguito con passione e grande interesse la formazione dei giovani, tanto è che per me, ma anche per Lorenza Giani è stato un maestro indimenticabile. Fino a pochi mesi fa, prima che una grave malattia lo colpisse, era il vero, infaticabile ed impareggiabile pilastro della sezione PD del Circolo delle Vie Nuove. Non mancava manifestazione o iniziativa, nella quale non fosse il principale animatore ed il compagno più impegnato a chiamare a raccolta tutti gli iscritti, simpatizzanti o sostenitori del partito.
Armando nel lavoro quotidiano era una persona semplice, di grande sensibilità umana e politica. Anche per questo è stato un punto di riferimento insostituibile per chi vive nel quartiere di Gavinana. Tutti lo ricordano con grande affetto" così lo ricorda Francesco Bonifazi, capogruppo PD in Palazzo Vecchio. "Armando Pratesi se n’è andato. Non stava bene da settembre, da quando un ictus lo aveva colto proprio all’interno di Vie Nuove. Poi un'altalena di condizioni, il ricovero in una struttura di Cavriglia dove ieri notte il male si è riaffacciato.
E questa volta non c’è stato scampo. Pratesi è stato negli ultimi vent’anni una delle colonne portanti del circolo di viale Giannotti e del partito che da sempre vi ha sede, vivendo e accompagnando con passione e convinzione le sue varie trasformazioni: Pci, poi Pds, Ds e infine Pd. Ma prima ancora, quando era operaio della Nuovo Pignone, non aveva lesinato il suo impegno anche nel sindacato, nella Cgil. Per un paio d’anni aveva fatto parte anche del comitato centrale del Pci, proprio nel momento, a cavallo fra l’89 e il 91, che segnò il travagliatissimo cambio di nome a seguito della svolta occhettiana.
Questi suoi incarichi come il suo instancabile attivismo l’avevano elevato quasi a rango di celebrità nel mondo del’associazionismo e della sinistra fiorentina. Praticamente non c’era dirigente a qualunque livello, spesso anche nazionale, che non conoscesse Armando Pratesi. Fisicamente un omone, come si dice, a volte dai modi burberi ma profondamente buono e generoso, si era caricato sulle spalle gli aspetti meno attraenti e visibili dall’attività politica, quelli cioè che difficilmente fanno fare carriera: il tesseramento e l’organizzazione, che in realtà sono fondamentali nella vita di qualunque associazione o partito.
Quando occorreva mettere in piedi un dibattito, una conferenza, una cena di finanziamento, niente paura, c’era Armando che ci pensava, con tenacia e insistenza, con quella faccia tosta che non gli mancava. Da lungo tempo, chiunque si recasse a Vie Nuove per cercare notizie, informazioni sul circolo o sul partito e la sua linea politica, era quasi impossibile che non venisse indirizzato da Armando. I giornalisti che preparavano servizi sul circolo o sull’umore della base inevitabilmente si rivolgevano a lui, che si concedeva con malcelata soddisfazione a questi flash di notorietà.
Ora che Armandone ci ha lasciati - conclude una nota della presidenza del Circolo Vie Nuove - resteranno di lui tante cose ma soprattutto l’esempio di ciò che significa avere degli ideali e conservarli, anche rimettendoli in discussione, per tutto l’arco della vita. Che la terra ti sia lieve, compagno Pratesi"