Ore 5,30 del mattino: l’operazione affondamento si è conclusa con successo. La “Regina del Mare”, come è stata chiamata la balena spiaggiata a San Rossore, si è inabissata stamani su un fondale di 50 metri a circa 10 miglia dalla costa rispetto al punto di spiaggiamento. L’operazione di affondamento, sperimentale per tutto il mediterraneo, ha richiesto più tempo del previsto con i primi tentavi dei giorni scorsi andati a vuoto per la presenza di aria e gas che ne impedivano il successo. L’intervento, coordinato dal professor Stefano Dominici, ha avuto successo quando i nuovi pesi in cemento sono scivolati fino alla coda dell’animale, trascinando definitivamente la carcassa sul fondo. Sono stati utilizzati blocchi cilindrici con gancio del tipo usato per la sicurezza stradale, che sul fondo del mare non creano problemi di degrado.
Il punto di affondamento è segnalato con una boa e la Guardia Costiera è incaricata di segnalarne la presenza i n mare per evitare intralci alla pesca ed altre attività. Un ruolo decisivo è stato svolto dal Comune di San Giuliano Terme che ha sostenuto il costo dell’operazione e l’intero procedimento, al quale hanno collaborato l’Osservatorio Toscano dei Cetacei, con l’Arpat in sinergia con il Parco di San Rossore e Migliarino e tutti gli altri soggetti coinvolti. Dopo l’affondamento parte il progetto di osservazione e il primo sopralluogo con il robot subacqueo avverrà entro due mesi.
L’obiettivo è quello di seguire passo passo la maggiore concentrazione di biodiversità di tutti gli ecosistemi presenti nel fondale marino. Gli organismi spazzini provvederanno a ripulire l’animale fino a che resterà solo lo scheletro, che sarà poi recuperato a fini museali espositivi. Si calcola nel giro di un paio di anni.