Firenze- Blitz dei carabinieri della compagnia di Firenze con il nucleo ispettorato del lavoro e Asl 10 unità funzionale di sicurezza nei luoghi di lavoro durante lo smontaggio degli allestimenti di Pitti Immagine Uomo dove sono stati effettuati controlli preventivi a sorpresa su un totale di 12 ditte. L’indagine si è mossa su più versanti: lavoro nero e irregolare, verifica delle autorizzazioni necessarie, rispetto delle norme di sicurezza sui cantieri e rispetto delle norme antinfortunistiche anche alla luce di quello che accadde lo scorso anno dove durante lo smontaggio degli allestimenti di Pitti Immagine Uomo era morto Moustapha Scara, marocchino di 22 anni, schiacciato dal cedimento di una struttura.
L’indagine ha riguardato complessivamente 36 operai trovati a lavorare, la maggior parte delle ditte di montaggio e smontaggio controllate (sette su dodici) sono risultate fuori regola: due titolari sono stati denunciati per impiego di manodopera clandestina, un altro, fiorentino, per non aver disposto gli obbligatori accertamenti sanitari sui propri montatori. Nel complesso sono state contestate dieci infrazioni - ad alcune ditte - di varia natura, soprattutto per violazioni delle norme antinfortunistiche, che sono costate ai contravventori circa 14mila euro di multe mentre sono state sospese le licenze per le tre aziende ("International time", "Tropea" e "Alfa 80") per l’utilizzo di lavoratori a nero.
Si tratta di una operazione importante di controllo e di verifica e di contrasto alle illegittimità compiute dalle imprese ai danni dei lavoratori, spesso fatte e perseguite solo in nome del profitto. "Nuovi episodi di sfruttamento e di lavoro nero" secondo il gruppo provinciale di Rifondazione comunista che evidenzia il blitz dei Carabinieri con l'ispettorato del lavoro e l'Asl 10 dopo la chiusura della manifestazione Pitti: "Sono stati trovati operai a nero utilizzati da tre imprese nello smontaggio di stand a Pitti Immagine Uomo".
Sette ditte su dodici sono state trovate fuori regola. Oltre alla presenza di lavoro nero e irregolare "sono state accertate violazioni delle norme antinfortunistiche e sulla sicurezza dei cantieri. Sono state contestate dieci infrazioni di varia natura mentre sono state sospese le licenze per le tre aziende ("International time", "Tropea" e "Alfa 80") per l’utilizzo di lavoratori a nero". Sulla questione i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi. Come Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere la nostra soddisfazione sull’iniziativa avviata dagli organi competenti in materia di contrasto al lavoro nero, grigio e marginale e di verifica sullo sfruttamento ai danni dei lavoratori migranti mediante pratiche aziendali di evasione contributiva, previdenziale e fiscale e inosservanza delle norme sulla sicurezza nei cantieri ribadiamo la propria preoccupazione per quanto sta accadendo nel mercato del lavoro e per i ripetuti episodi di mercato nero e di sfruttamento sistematico di lavoratori, in gran parte migranti, ad opera di imprese che approfittando della grave crisi economica rilanciano la propria competitività sul terreno della deregolamentazione e illegalità chiediamo al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sulle accertate irregolarità e sui nuovi episodi di sfruttamento e di lavoro nero rilevati dalla Guardia di Finanza e se l’Amministrazione Provinciale nel contesto degli atti sottoscritti nel Patto per lo sviluppo con le associazioni datoriali intenda avviare una concreta iniziativa e/o campagna per combattere e contrastare i fenomeni di irregolarità e di sfruttamento adottati da alcune imprese".