Il florovivaismo scommette (e investe) sulle energie rinnovabili. Numerosi gli esempi in Provincia di Lucca, e in Versilia, dove le imprese agricole che producono fiori in vaso e recisi stanno investendo risorse e attenzione per garantire efficienza, risparmio e sostenibilità delle produzioni. Solo nell’ultimo anno, il 2010, sono stati “allacciati” in lucchesia, tra privati, aziende ed enti, circa 9,5 Mega Watt di pannelli fotovoltaici (dati Enel) catapultando così Lucca tra le provincie Toscana più virtuose (7883 gli impianti, 4000 nel solo 2010.
Dati Gestore Servizi Energetici). Ma è sempre più l’agricoltura e la sua anima storicamente “verde” e votata all’innovazione a segnare il passo come rileva la Coldiretti Provinciale (info su www.lucca.coldiretti.it) che sulle potenzialità delle energie rinnovabili spinge, ormai da un decennio, le imprese. “In Provincia di Lucca, ed in particolare in Versilia con il comparto florovivaistico – spiega Dina Pierotti, Presidente Provinciale Coldiretti – le imprese agricole molto attente alla sostenibilità e all’aspetto ecologico delle produzioni.
In questo senso hanno dimostrato, con certificazioni, investimenti su cicli verdi di produzione e trasformazioni vere e proprie degli impianti da tradizionali in ecologici, di scommettere ed investire sulle energie rinnovabili anche grazie agli incentivi, al conto energia e alla possibilità di sfruttare energia pulita”. Per incentivare la direzione della sostenibilità Coldiretti ha istituito, a livello nazionale, anche l’associazione “Le Fattorie del Sole” (info su www.fattoriedelsole.org) andando così a rispondere all'esigenza di potenziare la multifunzionalità delle imprese agricole, di costruire una rete delle imprese agronergetiche per valorizzare i processi e i nuovi prodotti energetici connessi all’attività agricola. L’ultimo esempio in ordine di tempo l’ha dato la Altopascio Blumen, azienda leader nella produzione dei crisantemi di Tassinaia con oltre 3,5 milioni di fiori prodotti (36 varietà prodotte) e venduti sui mercati italiani, e pioniera, già negli anni ’90, della trasformazione dell’impianto di riscaldamento dal gasolio a metano e della produzione meccanizzata.
Un investimento che si aggira intorno ai 600 mila euro per garantire ai crisantemi sole artificiale tutto l’anno incrementando il ciclo di produzione, la qualità, e parte del fabbisogno aziendale energetico. Un maxi impianto – è stato installato dalla Gener Plus di Livorno – capace di garantire, con i suoi 880 pannelli da 225 watt ciascuno installati, come dei plotoni verdi su sette file in un terreno adiacente sorvegliato da telecamere e da allarmi, 200 Kw/h e un risparmio della bolletta di circa 25 mila euro l’anno.
“L’obiettivo di questo investimento – spiega il titolare dell’azienda Fabio Pagni, l’ultimo discendente di una famiglia di florovivaisti che prima di passare ai crisantemi, negli anni ’80, era specializzata nella produzione dei garofani – è quello di una produzione sempre più sostenibile e pulita".