Domenica i Musei sono rimasti chiusi. Turisti fuori dagli Uffizi, come da altri Musei, intrattenuti dalla “vivacissima protesta” dei 350 dipendenti dei Musei di Firenze, che dalle 9 alle 11 hanno manifestato fuori dalla Galleria degli Uffizi; hanno anche cantato e fatto musica per attirare l’attenzione di tutti: fiorentini, turisti, istituzioni. Con tantissimi cartelli hanno spiegato, anche ironicamente, le ragioni di una protesta che non può fermarsi e che tutti, pare, comprendano, "tranne il Ministero dei Beni Artistici e Culturali". Domani incontro al Ministero.
“Abbiamo chiesto impegni scritti - dice Barbara Orlandi della Segretaria della FILCAMS CGIL di Firenze, in previsione dell’incontro di domani -, ma niente". "Allora domani si conferma nuovamente lo sciopero - aggiunge Pietro Baio della UILTUCS UIL -, stessa protesta, stesso presidio, stessa ostinata vivacità per difendere il posto di lavoro, stessi turisti comprensivi, ma fuori dai Musei”. “Vogliamo che quei posti di lavoro vengano rassegnati - dicono i due sindacalisti - a chi da anni ci lavora, che siano contratti stabili, che siano mantenute le condizioni retributive, che questi lavoratori e lavoratrici in gran parte giovani siano, insieme al patrimonio artistico di Firenze, il valore riconosciuto al loro lavoro e alla loro passione.
Già in due occasioni, in questi mesi trascorsi, da marzo ad oggi, si sono revocati scioperi programmati in ragione di una fiducia preventiva. Domani no, non più".