Nel nome di una santa e rivoluzionaria alleanza tra le professioni sanitarie, la Facoltà di Medicina ha appena aperto le iscrizioni al primo Master italiano in Medicina Naturale con un programma di studio a 360 gradi (info: www.medicinaintegrativa.it), che comprende fitoterapia, agopuntura, medicina tradizionale cinese, medicina manuale, massaggi, ecc. e con una vera novità: il Master è rivolto a tutte le professioni sanitarie, infermieri e ostetriche, erboristi e dietisti.
L’Università di Firenze apre così la strada a una rivoluzione culturale e organizzativa, che riguarda sia la formazione scientifica di tanti operatori, sia, soprattutto, la necessità di stabilire una forma organica di collaborazione tra le diverse specializzazione nell’esclusivo interesse del malato. Ne da notizia oggi il professor Fabio Firenzuoli, direttore del Centro di riferimento per la Fitoterapia di Empoli, presidente dell’Associazione nazionale dei medici fitoterapeuti (Anmfit) e protagonista del Master in qualità di coordinatore dell’indirizzo Fitoterapia.
“Si tratta di un evento molto importante”, spiega, “è giunta l'ora che anche infermieri e ostetriche, erboristi e dietisti possano ricevere una formazione specifica in medicina naturale, in modo da avere, in piena autonomia e secondo il profilo professionale di ciascuno, un ruolo da esperti, in alleanza con l'atto medico, quando sia necessario”. Il Master è coordinato dai professori Gian Franco Gensini e Pietro Amedeo Modesti. Con Firenzuoli operano i professori Alfredo Vannaci per l’indirizzo di Agopuntura e medicina tradizionale cinese, e Pietro Pasquetti per quello di Medicina Manuale.
“Firenze”, commentano gli organizzatori, “dimostra, per prima, di credere nell'alleanza tra le professioni sanitarie, per un ampliamento della visione della medicina, che sempre di più è medicina partecipata e centrata sulla persona piuttosto che sulla malattia. Grazie a questo Master, i pazienti potranno essere curati in modo personalizzato anche con tecniche finora considerate impropriamente di secondaria importanza. A Empoli, il Centro diretto da Firenzuoli organizzò già dieci anni fa organizzò il primo congresso sul ruolo dell'infermiere in Medicina Naturale, e la stessa Federazione dei collegi degli infermieri (Ipasvi) ha tracciato le linee guida della ‘specializzazione’.
L'infermiere esperto in fitoterapia non dovrà limitarsi a preparare la tisana al malato, bensì potrà gestire in autonomia alcune tecniche come l'aromaterapia, medicare anche a domicilio con prodotti naturali, elaborare e realizzare protocolli di ricerca con interventi di medicina complementare, agopressione, musicoterapia o integratori vegetali. Da non dimenticare l'importanza clinica della fitovigilanza, dell’educazione alla salute, della compilazione della cartella infermieristica "allargata" alle pratiche di automedicazione, di etnomedicina e di terapie complementari. Così il laureato in erboristeria esperto in fitoterapia avrà più competenze nel discernere il paziente che richieda un intervento medico, e nell'usare al meglio il proprio sapere.
Il farmacista diventa invece l'esperto della moderna galenica clinica, la disciplina che consente di personalizzare il medicamento vegetale. Quanto a Ostetriche e nutrizionisti potranno consigliare gli integratori specifici durante un regime dietetico particolare o in importanti momenti di vita delle pazienti, come la gravidanza o l'allattamento.