Valorizzare, promuovere e far conoscere le idee imprenditoriali di successo realizzate in Italia, dando spazio a tutti coloro che hanno scelto di restare nel nostro Paese per dare gambe ai loro progetti, nonostante un contesto che scoraggia, anziché favorire, l’iniziativa imprenditoriale. E’ l’obiettivo di “Mad in Italy!”, la nuova avventura web di Mettiamocilatesta.it, la campagna provocatoria contro i tagli indiscriminati alla comunicazione di qualità che nel 2009 ha fatto il giro del mondo sulla rete e non solo.
Con “Mad in Italy!”, la community di creativi si rimette in gioco con un nuovo progetto ideato per dare voce e valore a chi ha scelto di investire in Italia idee ed energie in un’iniziativa imprenditoriale di successo. Alla base della campagna, la convinzione che la forza del “made in Italy” siano le idee, prima ancora che i prodotti. Cos’è “Mad in Italy!” Il cuore pulsante di “Mad in Italy!” è una piattaforma web che nasce con un’anima fortemente social.
www.progettomadinitaly.it ospita il racconto di alcune case history “Mad in Italy!” dalla voce dei protagonisti, ma dà anche l’opportunità a imprenditori ed aziende di creare un proprio profilo presentandosi come imprese “Mad”, dove “Mad” rappresenta non solo la genialità dell’idea, ma anche e soprattutto la persona che l’ha avuta e che ha scelto di realizzarla in Italia con coraggio, lungimiranza e quel pizzico di “lucida follia” che sta sempre alla base di ogni successo imprenditoriale.
Sul sito, inoltre, ricercatori, giovani che si affacciano sul mondo del lavoro, consulenti e professionisti possono pubblicare il loro “Mad curriculum” per far conoscere in maniera creativa ed inusuale le loro competenze distintive ed entrare in contatto con imprenditori e aziende “Mad”. Infine, tutti coloro che si iscrivono possono partecipare direttamente alle attività del progetto commentando i post del blog, pubblicando contenuti “Mad”, contribuendo ad una definizione condivisa del “Mad in Italy!” in pieno spirito “wiki”. Come nasce “Mad in Italy!” “La storia economica italiana - spiega Giampiero Cito, direttore creativo Milc - è costellata di imprenditori che hanno ottenuto successi e riconoscimenti nazionali e internazionali decidendo di dare vita alle loro idee in Italia, nonostante l’Italia.
Il progetto “Mad in Italy!” vuol parlare di loro e con loro, raccontando o facendo raccontare le loro storie e i loro successi non in termini di prodotti e creazioni, ma di idee di impresa. Il progetto è nato per dare spazio a tutti coloro che si sentono “Mad” o che hanno una storia “Mad” da condividere”. “Prendendo in prestito il termine coniato da Paolo Iabichino, direttore creativo in Ogilvy e sostenitore del progetto – continua Cito - potremmo definire “Mad in Italy!” una sorta di ‘invertising’, una campagna che fa ragionare il pubblico, che cerca con lui una relazione.
Nel nostro caso, non vendiamo prodotti o rappresentiamo un’azienda, vogliamo semplicemente valorizzare chi ha deciso di mettere in piedi un’idea imprenditoriale vincente nel nostro Paese e difendere il “made in Italy” in maniera originale”. “Storie Mad” Tra le storie “Mad” già online sul sito c’è quella di Paolo Barberis, presidente di Dada, che sedici anni fa, ancora studente di architettura, decise di avventurarsi insieme a tre compagni di università nel mondo del web.
Online anche la storia di Simone Bachini e di Arancia Film, casa di produzione cinematografica indipendente nata dall’incontro di due persone e dal coraggioso sviluppo di una loro idea. Un altro esempio di “Impresa Mad” è rappresentato da Aurelio Barbieri. Dipendente della Frilli Impianti, società di distillazione, alla fine degli anni Ottanta, prese il timone dell’azienda, quando il fallimento era ormai imminente, riuscendo ad invertire la rotta e, in seguito, a rilanciare il gruppo a livello internazionale. “Mad in Italy!” è un progetto ideato da Milc, fotografie di Bruno Bruchi.
I partner di “Mad in Italy!” sono Bloop, Comunicazione Virtuosa, Creatives are bad, Doctor Brand, Festival della Creatività, Fondazione Sistema Toscana, Intarget Group, Intoscana.it, Invertising, MagNews by Diennea, Master in Comunicazione d'Impresa dell'Università degli Studi di Siena, pmicamp, Polimoda, Rete Ventures, ToscanaLab e TP Pubblicitari Professionisti.