“Siamo in Toscana e non possiamo pensare di creare enormi disagi e spendere un sacco di soldi pubblici per controllare tutti, anche coloro che sono chiaramente affetti da patologie di invalidazione grave e riconosciuta: lasciamoli a casa tranquilli invece di costringere loro e le loro famiglie a viaggi e spostamenti in posti dalla precaria accoglienza. O almeno agevoliamo i controlli con la possibilità di svolgerli in luoghi il più vicino possibile all’abitazione di queste persone, idonei e magari messi a disposizione delle Asl”.
E’ quanto dichiara Vittorio Bugli, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, che, insieme con gli altri gruppi di maggioranza, ha presentato una mozione sul problema dei cosiddetti “falsi invalidi”, per un’azione di accertamento dei requisiti di invalidità equa, non discriminatoria e rispettosa della dignità della persona. “Da tempo ho potuto constatare – spiega Bugli - una forte preoccupazione da parte di tante persone, famiglie ed associazioni circa i controlli in corso da parte di INPS, su direttiva del Ministero, riguardo all’azione di contrasto ai cosiddetti “falsi invalidi”.
Siamo in Toscana e nutro seri dubbi che vi siano persone che nella nostra regione, e questo lo dicono anche le statistiche, vogliano simularsi invalidi. Dobbiamo invece stare attenti che a “fare il furbo” non sia il Ministero, per tagliare i sostegni a chi ne ha bisogno, a partire dai soggetti affetti da sindrome di Down”. “Nella mozione – aggiunge Bugli - che discuteremo nella prossima seduta del Consiglio in programma martedì e mercoledì prossimi, chiedo alla Giunta di attivarsi con tempestività presso la Direzione regionale dell’INPS con lo scopo di conoscere se siano in atto modifiche sostanziali in materia di accertamento del diritto alle prestazioni assistenziali e di far garantire il sostanziale rispetto del Decreto Interministeriale 2 agosto 2007 volto ad individuare le patologie rispetto alle quali sono escluse visite di controllo sulla permanenza dello stato invalidante, specie per quei casi per i quali si prevede la presenza del medico INPS nell’ambito delle Commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile”. “Ho invitato la Giunta – continua Bugli – a studiare e mettere in atto tutte le possibili forme di sostegno rivolte alle fasce più deboli della popolazione, chiamate a controllo su uno stato invalidante già riconosciuto, anche attraverso accordi con INPS per procedere con celerità all’individuazione del maggior numero possibile di spazi.
Il tutto – conclude Bugli - per ridurre i gravi disagi che lo spostamento per gli accertamenti arreca a persone in gran parte affette da patologie fortemente invalidanti”.