Si svolgerà il prossimo venerdì 29 ottobre presso la Sala fondi locali della Biblioteca comunale “Lazzerini” di Prato (inizio lavori ore 9,30) un importante convegno nazionale intitolato Acque e paesaggi industriali. Storie, valori, patrimoni. La manifestazione è organizzata dall’AIPAI (Associazione italiana patrimonio archeologico industriale) e dalla sua aderente pratese ASVAIP e vedrà la partecipazione dei maggiori studiosi ed esperti nazionali in materia di archeologia industriale.
La realizzazione di un convegno nazionale di archeologia industriale a Prato, dopo l’ultimo svoltosi nel 1999 nei locali degli ex Macelli, rappresenta un grande riconoscimento per questa città, anche grazie al fattivo interessamento della associazione ASVAIP e della rivista Microstoria, soprattutto in momento come questo, ove in seguito alla crescente dismissione dei contenitori industriali, ci si comincia ad interrogare sulla loro possibile riconversione, cercando di capire se essi possano ancora svolgere una funzione attiva, nel rilancio economico dell’area.
Ed in particolare il tema del convegno, focalizzato sulla questione delle acque, soprattutto come fonte energetica, diviene di grande attualità in connessione con lo sfruttamento delle fonti rinnovabili, avviatosi anche sul nostro territorio. Il numero e la qualità dei relatori, provenienti da tutta Italia, garantisce un approfondito quadro d’insieme delle varie realtà dei patrimoni esistenti sul territorio nazionale; nel pomeriggio poi si svolgerà un’interessante tavola rotonda nel corso della quale si cercherà di mettere a fuoco le eventuali problematiche e risorse connesse a questo tema.
In connessione a questo importante appuntamento, l’associazione nazionale ha anche scelto di effettuare qui la sua Assemblea triennale, per la rielezione di tutti i suoi organi, in questo caso ospiti del Comune di Vaiano, presso la bellissima Villa del Mulinaccio. L’assemblea dell’AIPAI è in programma per la giornata di sabato 30 ottobre. Acque e paesaggi industriali L’acqua costituisce una delle principali fonti energetiche dell’età moderna e contemporanea, consentendo lo sviluppo, in riferimento ai suoi convertitori, di un percorso di lungo periodo che alimenta dei veri e propri sistemi manifatturieri e di centrali elettriche quasi sempre collocati nel fondovalle, oppure nelle pianure, a ridosso delle aree montane ricche di acqua.
L’energia delle comunità montane, con la costruzione delle prime centrali idroelettriche, viene trasportata altrove, in direzione delle città e dei centri industriali collinari e costieri. In altre parole, l’acqua viene “incorporata” nel sistema di fabbrica lontano dalle sorgenti. Questo “trasporto” a distanza non riguarda soltanto l’energia idroelettrica,va ad alimentare, in realtà territoriali più ampie e complesse rispetto a quelle d’origine, attività produttive, in particolare nel settore agricolo, e va a soddisfare le esigenze di approvvigionamento idrico di spazi urbani in continua crescita e trasformazione.