E' passato quasi un anno dalla scomparsa di Sergio Scatizzi. L'artista aveva da poco concluso la bella mostra personale “Il barocco informale di Sergio Scatizzi” di Palazzo Pitti. Una mostra che rivelò un artista ancora capace di stupirsi e di stupire. La sua ultima stagione evidenziò un pittore che, a dispetto dei suoi gravi problemi di salute, rivelava una continua voglia di dipingere e di rinnovarsi. Chi scrive ha avuto la fortuna di conoscere Scatizzi e senza potersi definire amico, ha avuto più volte il piacere di conversare con l'artista, di ascoltare eventi della sua vita, ricordi dei pittori incontrati, della sua amicizia e ammirazione per De Pisis e Ottone Rosai. Memorie di una vita straordinaria legate spesso alle memorie di Firenze, che Scatizzi, toscano della Val di Nievole, aveva scelto da oltre cinquanta anni come sua città.
E Firenze voleva bene al pittore che aveva scelto di abitare in Oltrarno, dove il pittore aveva amicizie in tutti gli ambienti. Adesso sono proprio gli amici di Oltrarno che il prossimo 20 ottobre, giorno in cui Sergio Scatizzi avrebbe compiuto 92 anni, hanno deciso di ricordarlo semplicemente, senza alcuna ufficialità, sedendosi convivialmente a più tavoli della “Casalinga”, la trattoria degli artisti per antonomasia, degli amici e del rione di Santo Spirito, certi che a lui farebbe sicuramente piacere.
Un'iniziativa che ci pare perfettamente consona con la proverbiale cordialità e bontà d’animo del pittore e della sua giovinezza spirituale e intellettuale. Al momento per ricordare uno degli ultimi grandi artisti fiorentini, la Galleria Pananti di via Condotta presenta la mostra "Buon compleanno Sergio", che espone quaranta opere del maestro. di Alessandro Lazzeri