Stati generali della scuola: idee e progetti entro il 30 ottobre

Stella Targetti: «Un cantiere aperto per sostenere processi di innovazione». Il Pdl: "Pieno sostegno al liceo Castelnuovo. Perplessità sull'operato della Provincia"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 settembre 2010 14:07
Stati generali della scuola: idee e progetti entro il 30 ottobre

statigeneraliscuola@regione.toscana.it. Questo l'indirizzo cui inviare entro il 30 ottobre idee e progetti per una scuola di qualità secondo quanto previsto da un percorso “Gli stati generali della Scuola Toscana” voluto dalla vicepresidente, e assessore toscana all'istruzione, Stella Targetti. «Non si vince nulla e non ci sono denari in palio: la nostra proposta si colloca su un terreno diverso», precisa la vicepresidente. «Vogliamo un cantiere aperto di partecipazione civica e di coinvolgimento effettivo alle sorti di un ambiente, la scuola, che appartiene a tutti e le cui odierne difficolt&a grave; devono preoccupare tutti». In questa prima fase, che si concluderà fra 40 giorni, chiunque può presentare contributi attorno a due aree principali: il sistema della governance territoriale e della innovazione organizzativo-gestionale della scuola (rapporti fra scuola ed enti locali, nuove architetture scolastiche, forme organizzative e gestionali, reti fra scuole); l'innovazione metodologico-educativa (piani integrati d'area, formazione professionale, progetto infanzia, didattica innovativa, diritto allo studio, rapporti tra scuola e famiglia anche per un uso critico dei media).

Gli elaborati possono essere presentati sia da singole persone (insegnanti, studenti, genitori, amministratori, ricercatori, pedagogisti) sia da soggetti pubblici (enti locali e scuole, sindacati e associazioni). In posta elettronica i progetti dovranno essere inviati in forma sintetica (non oltre 5 mila battute) e saranno valutati da apposito un comitato scientifico pres ieduto da Marco Lodoli, insegnante e scrittore. L'illustrazione completa dei progetti avverrà in incontri pubblici che saranno convocati dalla Regione in ciascuna provincia.

Seguirà (marzo 2011) una iniziativa di livello regionale. «E' anche da una seria analisi di quanto, in termini di innovazione, espresso dalla comunità toscana che vogliamo – prosegue Stella Targetti – costruire la proposta regionale circa politiche innovative a sostegno della scuola». Centrale - in un «cantiere aperto dove tutti possono portare contributi, passioni, progetti e anche critiche» - la consapevolezza che siamo alla vigilia dell'attuazione del nuovo “Titolo V” della Costituzione: la riforma che prevede il passaggio alle Regioni delle competenze amministrative sul sistema scolastico. «Come già avvenuto per la sanità – prosegue Targetti – occorre che la sfida dell'istruzione sia affrontat a e vinta facendo saggio ricorso alle ragioni, presenti nella nostra comunità regionale, di una efficienza solidale e di una efficacia giusta».

A sostegno degli “stati generali” gli uffici regionali prevedono una campagna comunicativa. «Ma ciò che più ci teniamo a comunicare – conclude Stella Targetti – va ben al di là di qualche slogan azzeccato. Oggi la scuola, in tutto il Paese e dunque anche in Toscana, vive un preoccupante periodo critico: nonostante l'impegno profuso da insegnanti, istituzioni locali e forze sociali, c'è ancora molto da operare per far ritrovare alla scuola un ruolo e una centralità oggi smarriti. Sostenere processi innovativi valorizzando al massimo risorse, e potenzialità, insite nell'autonomia scolastica è un percorso necessario per aiutare in un autentico miracolo: tornare a far innamorare della scuola l'intera comunità». I consiglieri provinciali del Pdl Erica Franchi, Salvatore Barillari e Guido Sensi, alla luce di un incontro tenutosi nella Commissione consiliare Pubblica istruzione, al quale hanno partecipato le rappresentanze del Liceo scientifico Castelnuovo di Firenze in tutte le loro componenti, sono a fianco del Dirigente dell’Istituto Scolastico, degli studenti e dei genitori "nelle loro legittime richieste ed esprimono perplessità per le scelte adottate dall’Amministrazione provinciale, scelte che vedono un incremento di aule in un istituto in calo, il Salvemini Duca d’Aosta, ed una riduzione di spazi per un istituto in crescita, il liceo Scientifico Castelnuovo".

Il Pdl aveva già "chiesto chiarimenti in luglio con una domanda di attualità in merito a questa scelta irrazionale senza ottenere risposta dall’amministrazione". La scuola "è già iniziata ed ancora siamo in attesa di una risposta alle legittime richieste dell’Istituto nel suo insieme". Sarà premura dei Consiglieri del Pdl "monitorare gli sviluppi della vicenda per tutelare gli interessi degli studenti e delle famiglie" Blitz a sorpresa, assemblee, volantinaggi, e striscioni: sono alcune delle iniziative che caratterizzeranno la contromobilitazione lanciata da Azione Universitaria nei tre atenei toscani di Firenze, Pisa, e Siena e nelle sedi distaccate di Arezzo, Prato e Pistoria.

Una risposta ai tentativi di sospensione della didattica messi in atto in funzione anti-Gelmini. A darne notizia Cosimo Zecchi, dirigente nazionale della Giovane Italia e Antonio Morrone coordinatore regionale di Azione Universitaria, gli universitari del PdL, assieme al consigliere regionale del PdL Giovanni Donzelli. “Impedire di studiare per difendere i privilegi dei ‘baroni’ è semplicemente una follia. Fanno bene gli studenti, guidati da Azione Universitaria, a protestare contro chi blocca le lezioni e gli esami”, ha commentato Donzelli, ‘benedicendo’ l’iniziativa degli universitari del PdL.

“Bloccare la didattica – hanno spiegato Zecchi e Morrone - è ledere in modo palese il diritto allo studio degli studenti universitari. A fronte degli oltre 1500 euro in media sostenuti hanno il sacrosanto diritto di poter usufruire del servizio fondamentale che spetta loro: le lezioni. Il blocco della didattica – hanno prcisato - penalizza in prima persona gli studenti universitari e relative famiglie, coinvolti contro la loro volontà in una battaglia che ha lo scopo di difendere privilegi, sprechi della casta baronale.

Una battaglia che vede gli studenti non più considerati come il centro di gravità dell’Università, ma solo uno strumento di cui servirsi”, hanno concluso Zecchi e Morrone. “Con le nuove modifiche – ha aggiunto Donzelli - viene data la possibilità ai ricercatori di poter ottenere due contratti triennali al termine di ciascuno dei quali ci sarà una valutazione e poi la possibilità di accedere all’abilitazione nazionale, quindi entrare di ruolo con una progressione di carriera (diventare, in altre parole, professori) o con uno scatto stipendiale nell’università; o ancora di lavorare all’interno della pubblica amministrazione o anche nelle aziende private.

Finirà il calvario dei precari a vita, verrà finalmente introdotto il merito, e sarà scritta la parola fine su ricerche inutile e strampalate e a spese della collettività. Senza dimenticare – ha concluso Donzelli - che finirà anche il potere ricattatorio dei baroni universitari che di fatto schiavizzano i giovani ricercatori distraendoli dalla vera ricerca”.

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