Il sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, fornisce una spiegazione che va oltre la questione del razzismo, esplosa dopo il tentativo di vendetta collettiva. “Davanti ad episodi come quelli che si sono verificati ieri in via dei Mulini – afferma il Sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi - provo una grande amarezza perché la lettura che viene data dei livornesi razzisti è, a mio giudizio, sbagliata. C’è stata però, certamente, un’intolleranza verso alcuni comportamenti inaccettabili.
D’altro canto sono preoccupato, perché l’idea che ci si possa fare giustizia da soli è sbagliata e, secondo me, non corrisponde ai bisogni espressi dai cittadini, perché quando si aprono le finestre della violenza non si riesce poi a chiuderle senza danni”. “Già oggi pomeriggio – annuncia - abbiamo iniziato a discutere con il Prefetto e con il Questore le cose su cui, ieri sera, ci siamo impegnati, a partire dall’aumento la presenza in quel punto nevralgico, delle forze dell’ordine.” “Vi è un punto – prosegue Cosimi -che deve essere chiaro a tutti e cioè che nessuna istituzione ha atteggiamenti che consentano di fare ad altri quello che gli pare.
Sentivo dire cose, rivolte al Comune, del tipo “date le case a quelli che vengono da fuori ": sono tutte sciocchezze che poi ingenerano odio. Ieri sera ho sentito altre affermazioni che indicano quel quartiere in condizioni di degrado e abbandono, questo ad appena 20 metri dalla recuperata piazza XX settembre , dove solo 20 giorni fa vi è stata rappresentata, con quasi mille persone che la affollavano, la Cavalleria Rusticana; oppure sento dire da qualcuno che “era meglio quando c’era il mercatino americano”.
“Non ci siamo – sottolinea il Sindaco - non ci dobbiamo far prendere da nessun tipo di animosità. In verità bisogna fare una vera azione di grande serietà: stare attenti a che le regole valgano per tutti e da tutti siano rispettate”. “Questi episodi – prosegue - mi fanno ribadire la necessità che ai Comuni vengano dati gli strumenti, non solo economici ma anche normativi, per poter controllare che cosa accade nella propria comunità. Noi non abbiamo la possibilità di accedere al “cervellone” del Ministero dell’Interno , non abbiamo la possibilità di partecipare al percorso del rilascio dei permessi di soggiorno; molto spesso siamo anche inermi di fronte ad una serie di norme che, giustamente, sono tutelanti , ma che davanti a comportamenti come quelli che hanno causato i fatti di ieri sera determinano poi in un quartiere il disassamento della coesione sociale”.
“Però queste vicende – afferma Cosimi – ci spingono ad intervenire con attenzione e con pazienza, altrimenti rischieremo di assistere ad episodi di intolleranza anche a fronte di situazioni che invece debbono e possono diventare un elemento di governo positivo. In questo momento il problema dell’azione repressiva mi pare quello principale, lo richiedono comportamenti come quelli di ieri sera quando, davanti al richiamo ad un comportamento banale, come quello di non lasciare niente abbandonato fuori dai cassonetti, c’è una reazione stizzita, violenta che poi sfocia in un’aggressione fisica.
E’evidente che dobbiamo riaffermare le regole di comportamento, che riguardino tutti e non certo solo uno o l’altro, e su quelle bisogna avere maggiore attenzione”. “La questione dell’integrazione in questa città - conclude il Sindaco di Livorno - è aperta come in tutte le altre realtà, con grandi problemi ma è oggettivamente anche un punto sul quale la città si è sempre cimentata in maniera positiva. Non è che oggi son tutti ammattiti, c’è però un punto in cui alcuni comportamenti diventano un atteggiamento inaccettabile e qui l’intervento deve essere intenso e deciso, sia dal punto di vista socio-culturale che da quello del rispetto delle regole di civile convivenza”.