Firenze, 1 settembre 2010– Grande successo per il Serrone, il bacino d’acqua sul torrente Marina, a Calenzano, creato dal Consorzio di Bonifica dell’Area Fiorentina. Uno specchio d’acqua di circa 20mila metri cubi nato grazie al ripristino della traversa “Il Serrone”, uno sbarramento costruito prima della guerra, tra il ponte Barberinese e la cassa di espansione La Gora, e per anni riempito dai detriti portati dal fiume. «Il bacino del Serrone ha riscosso un grandissimo successo fra i cittadini – spiega il presidente del Consorzio di Bonifica dell’area fiorentina, Marco Bottino – che, in queste settimane estive, hanno affollato l’area in cerca di fresco.
Questo non può che farci piacere, perché conferma l’importanza dell’intervento. Molte persone però, nonostante i cartelli che sconsigliano la balneazione, si tuffano nel lago. A tale proposito ci preme sottolineare che, come indicano i tanti cartelli presenti nella zona, la balneazione è vivamente sconsigliata. Il lago non ha infatti bagnini o personale di sorveglianza e ha profondità molto variabili. Fare il bagno è quindi molto pericoloso». Nel 2007, Provincia di Firenze, Consorzio di Bonifica dell’Area Fiorentina e Comune di Calenzano hanno siglato il protocollo d’intesa per il ripristino della traversa e l’adeguamento dell’argine sinistro del Marina.
Negli anni successivi, i sedimenti accumulati negli anni sono stati rimossi e utilizzati per rinforzare gli argini del torrente tra la cassa di espansione La Gora e la Barberinese. Così è nato un bacino idrico con funzioni antincendio e di regolazione delle portate di magra che, in caso d’incendio, permette di attingere acqua in loco a costi contenuti, grazie al carattere pubblico dell’invaso. Un lago che ha anche una funzione ambientale e di spazio verde a disposizione della cittadinanza.
I primi due lotti dell’intervento sono costati 615mila euro e sono stati cofinanziati da Regione, Provincia di Firenze, Comune di Calenzano e Consorzio di Bonifica dell’Area Fiorentina. Lisa Ciardi