Esiste un grande esperto mondiale di Leonardo Da Vinci, che nella sua vita lo ha studiato, ha effettuato ricerche catalogandone le opere, i disegni, le invenzioni che hanno reso celebre il genio di Vinci, si tratta del professor Carlo Pedretti che a settembre dalle mani del sindaco Matteo Renzi e del presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani riceverà la pergamena ufficiale che conferisce la cittadinanza onoraria del capoluogo toscano. "Sono contento di questo evento - ha dichiarato Eugenio Giani - che è stato ottenuto con 32 voti favorevoli, un aspetto importante se consideriamo che dopo il caso Englaro, per ottenere la cittadinanza onoraria occorrono 32 votanti fisicamente presenti, sono stati superati formalmente i vincoli posti legalmente a questo riconoscimento" "Ho sentito il professor Carlo Pedretti - ha continuato Giani - che ringrazia il Consiglio comunale e la città di Firenze ed è entusiasta di venire qui da noi a settembre per ricevere la cittadinanza onoraria" "Ricordo che il professore è legato strettamente alla nostra città - ha ricordato il presidente Giani, massimo esperto interno al Comune della storia di Firenze e dei personaggi illustri dell'arte e della cultura - che lo ha visto partecipe con ben tre mostre dedicate al genio di Vinci, nel 1979, nell'84 e nell'86.
Leonardo e Michelangelo hanno dato vita nel Rinascimento - ha sottolineato - ad una sana competitività di tecniche di mezzi e di ingegno sfociata nella famosa realizzazione dei due affreschi che avrebbero dovuto trovare spazio nel Salone dei Cinquecento, la Battaglia di Cascina e quella di Anghiari" Proprio su quest'ultima, opera immensa ed all'avanguardia per il tempo, realizzata da Leonardo, permane il mistero su una sua possibile presenza all'interno delle pareti del Salone fiorentino, i recenti studi effettuati hanno mostrato infatti la fattiva presenza di una intercapedine che il Vasari avrebbe verosimilmente lasciato, da grande estimatore del Da Vinci quale era, tra l'opera rovinata di Leonardo ed il suo successivo affresco. "Un mio auspicio - ha poi concluso Giani - è che tra i nuovi spazi che ci troveremo a dover gestire potrebbe e dovrebbe esserci l'attuale Scuola Marescialli di Santa Maria Novella, la nuova struttura è infatti prevista a Castello, e proprio al primo piano di quello stabile, dove ora ci sono le stanze degli allievi, c'era lo studio in cui Leonardo ha svolto i lavori preparatori della sua vita artistica fiorentina, quale luogo migliore allora per un Museo Leonardiano che non abbiamo mai realizzato sino ad ora" Ma Leonardo lascia, a distanza di tempo, altri misteri irrisolti sul territorio fiorentino, uno di questi è legato alla Gioconda, o meglio, Madonna Lisa del Giocondo, che secondo le ultime ricerche svolte sulla vita della giovane donna fiorentina avrebbe trovato eterno riposo all'interno del chiostro del Convento di Sant'Orsola, altra opera importante che la Provincia guidata da Matteo Renzi ha rincorso per poterla riportare ai fiorentini e che con l'amministrazione Barducci, che ha portato a completamento l'iter burocratico, sembra aver trovato il giusto disegno architettonico per aprirsi nuovamente alla città. Con Carlo Pedretti nel Salone dei Cinquecento tanti sguardi si alzeranno a quello stendardo dipinto da Giorgio Vasari nel suo affresco, quel brandello di bandiera sventolante sul quale campeggia da secoli una scritta beffarda ed affascinante "Cerca Trova" di Antonio Lenoci