In questi giorni le Giunte Provinciali di Firenze, Prato e Pistoia hanno deliberato l’avvio della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e del procedimento di approvazione del Piano interprovinciale per la gestione dei rifiuti urbani e speciali anche pericolosi. Con questi atti le tre Province compiono il primo passo verso l’approvazione del Piano dei rifiuti dei territori dell’ATO Toscana Centro. La normativa statale e regionale prevede che l’approvazione del Piano interprovinciale dei rifiuti debba essere sottoposta a VAS, un procedimento finalizzato a valutare anticipatamente le conseguenze ambientali delle decisioni di tipo strategico.
Il documento preliminare approvato dalla Giunte è il primo passo dell’iter della VAS, consistente in un documento funzionale a raccogliere e restituire le informazioni, i dati conoscitivi e i possibili effetti ambientali del futuro Piano Interprovinciale. Documenti necessari per l’avvio delle consultazioni con i soggetti competenti in materia ambientale. Il preliminare contiene gli orientamenti e le valutazioni di Piano, l’analisi di contesto ambientale e programmatico in cui il Piano è destinato ad inserirsi, l’analisi di coerenza rispetto agli strumenti di pianificazione sovraordinata e gli indirizzi per la strutturazione del sistema di monitoraggio degli eventuali impatti ambientali derivanti dalla attuazione del Piano.
“Gli orientamenti di Piano confermano e mettono a sistema quanto previsto nelle Pianificazioni di ciascuna Provincia, – affermano Renzo Crescioli, Stefano Arrighini e Rino Fragai, assessori all’ambiente delle Province di Firenze, Prato e Pistoia – profilando impegni significativi per garantire la sostenibilità ambientale ed economica del sistema dello smaltimento dei rifiuti”. Per quanto riguarda i rifiuti urbani, sono stati assunti in toto gli obiettivi contenuti nelle direttive comunitarie recepite dalla normativa nazionale: non incremento della produzione dei rifiuti a partire dal 2014, raggiungimento del 65% di differenziata al 2012 (eccetto che per i Comuni della montagna pistoiese), autosufficienza impiantistica e recupero energetico della frazione secca.
In particolar modo, per incrementare la differenziata, si prevede una progressiva ristrutturazione dei servizi di igiene urbana, superando l’attuale modello a cassonetti stradali in favore della raccolta domiciliare. Dove possibile, saranno installati sistemi per la determinazione del quantitativo di rifiuti indifferenziati conferiti da ogni singola utenza, in modo da quantificare il pagamento del servizio per ciascuno. Tra gli altri provvedimenti: incentivazione della raccolta dell’organico di qualità, incremento del numero delle stazioni ecologiche, creazione di mercatini dell’usato da parte dei gestori degli impianti per commerciare prodotti in buono stato e direttamente riutilizzabili.
Resta confermato il sistema impiantistico di smaltimento finale (termovalorizzatori e discariche) previsto nelle precedenti pianificazioni. Si assumono gli obiettivi di riduzione, recupero e autosufficienza anche per ciò che riguarda i rifiuti speciali, gli urbani biodegradabili e gli imballaggi. In particolar modo, si sottolinea la necessità di un impegno per la separazione dei flussi dei rifiuti speciali da quelli degli urbani, tramite la predisposizione di un regolamento di assimilazione uniforme da parte di ATO. Il documento verrà adesso inviato alla autorità competente (la pubblica amministrazione o organismo pubblico che dovrà rilasciare il parere motivato a conclusione della VAS), individuata nella Direzione Urbanistica, Parchi e Aree Protette della Provincia di Firenze, ed agli enti interessati ai fini della consultazione. “Si giungerà all’approvazione del Piano Interprovinciale verosimilmente entro l’estate del 2011, - spiegano i tre assessori - dopo un’articolata procedura che garantisce partecipazione dei cittadini e dei soggetti istituzionali e sociali, ed una attenta valutazione del contesto in cui il Piano interprovinciale si inserirà e delle sue conseguenze sull’ambiente”.
Il prossimo passo sarà costituito dalla definizione di un rapporto ambientale, una sintesi non tecnica e la vera e propria proposta di Piano, che verrà adottata dai Consigli Provinciali e quindi, insieme agli altri documenti, pubblicizzata, dando l’opportunità di presentare osservazioni e pareri in particolar modo ai soggetti competenti in materia ambientale, al pubblico che subisce gli effetti del piano, alle organizzazioni non governative che promuovono la protezione dell’ambiente, alle organizzazioni sindacali economiche e sociali più rappresentative.