Ferrovie abbandona Firenze: commissione regionale compatta

Approvata all’unanimità la mozione di Marco Carraresi su dismissione di attività ferroviarie, trasferimento di competenze verso altre regioni e drastica perdita di posti di lavoro (1.200 negli ultimi 2 anni). Il documento presto in Consiglio regionale.

Redazione Nove da Firenze
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20 luglio 2010 16:26
Ferrovie abbandona Firenze: commissione regionale compatta

Ferma e unanime posizione della commissione Mobilità e infrastrutture presieduta da Fabrizio Mattei (Pd), sul nodo smantellamento, perdita occupazionale, calo di competenze tecniche, chiusura degli scali merci di Grosseto, Chiusi (Siena), Empoli, Arezzo e San Giovanni Valdarno (Arezzo). Sulla vertenza Ferrovie Toscana la commissione intende assumere una posizione decisa, “frutto di una preoccupazione diffusa e trasversale a tutte le forze politiche”. Partendo dalla mozione presentata dal vicepresidente Udc Marco Carraresi (n.

7 "In merito allo smantellamento di importanti servizi del sistema ferroviario regionale"), approvata all’unanimità e prossima ad essere iscritta nei lavori d’Aula del Consiglio regionale, si ribadisce una “valutazione fortemente negativa” sulle recenti scelte aziendali operate dal gruppo di proprietà interamente pubblica, che “rischiano di penalizzare lo sviluppo e l’occupazione nel campo ingegneristico ferroviario a Firenze e nell’intera regione” e di “non far sviluppare il trasporto su ferro come valida alternativa alla gomma per la logistica delle merci”. Alla Giunta regionale che ha seguito l’iter della mozione, l’assessore ai Trasporti Luca Ceccobao era presente al voto, viene chiesto l’impegno ad “assumere urgenti iniziative nei confronti di Governo e FS per scongiurare lo smantellamento degli scali merci su ferro” e di “riaffermare l’importanza di realizzare la rete logistica toscana per i trasporti delle merci con collegamenti fra i porti di Livorno, Carrara e Piombino e gli interporti di Prato e Guasticce, che rischia di determinare gravissime ripercussioni sul mercato del lavoro e sull’economia regionale e nazionale”.

Massima attenzione anche per i lavoratori della società Trenitalia Cargo perché non debbano pagare le conseguenze “di scelte illogiche e contraddittorie”. All’esecutivo viene inoltre rivolto l’invito a verificare l’attuazione di quanto previsto dal Protocollo d’intesa su aree di proprietà del Gruppo FS, “subordinandone l’attuazione all’adozione di scelte rispondenti” all’interesse pubblico dei cittadini e dei lavoratori della Toscana. (f.cio)

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